EuropaPrimo Piano

Gli Usa continuano a provocare la Russia, Montenegro invitato a far parte della Nato

di Salvo Ardizzone

La risposta Usa all’azione di Putin non s’è fatta attendere: la Nato ha invitato il Montenegro a entrare nella coalizione militare residuo della Guerra Fredda, proprio mentre Mosca è ai ferri corti con la Turchia, un altro Paese dell’Alleanza.

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha gelidamente annunciato “ritorsioni russe per questioni di sicurezza”, in risposta a quella che è e resta un’ennesima provocazione che va molto al di là dell’adesione del piccolo Paese balcanico.

Il Montenegro è un’enclave ortodossa sull’Adriatico, legato alla Russia da discreti ma notevoli investimenti e da forti legami culturali e identitari. Inoltre, l’ingresso nella Nato è un fatto di forti conseguenze strategiche perché sul Mediterraneo, esclusa la Siria, era l’unico Paese che avrebbe potuto fornire una base alla Marina russa, e di contatti ce n’erano stati.

Adesso la partita è chiusa con l’ennesimo tassello di un’offensiva politica che mira a circondare la Russia di Paesi ostili. Un’offensiva decisa nel lontano ’91, subito dopo lo scioglimento del Patto di Varsavia che toglieva alla Nato ogni motivazione anche formale. E invece, rimangiandosi le solenni promesse di Bush padre a Gorbaciov, da allora è stata una continua corsa ad inglobare Stati fin sui confini russi.

Nel 1999 entrarono Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca; nel 2004 fu il turno di Romania, Bulgaria, Slovenia, Slovacchia e addirittura Lituania, Lettonia ed Estonia. Nel 2009 toccò alla Croazia e all’Albania, senza scordare che, nel frattempo, il Kosovo è stato strappato alla Serbia con una guerra assurda, e ci fu un conflitto breve ma sanguinoso, quando l’avventurismo di Bush figlio spinse la Georgia a sfidare apertamente la Russia.

Adesso c’è chi vagheggia l’ingresso dell’Ucraina e di qualche altro lontano Paese in un organismo militare che è solo e soltanto la proiezione degli interessi di Washington. E questi interessi vogliono conservare il dominio sull’Europa con la scusa bugiarda dell’eterno “nemico” a Est, impedendole così di allacciare quelle solide collaborazioni con la Russia che farebbero nascere un’area di immensa potenzialità da cui gli Usa sarebbero esclusi.

Il fatto è che la situazione geopolitica è assai mutata negli ultimi anni, e dinanzi alla continua e provocatoria espansione atlantica non c’è più quel cumulo di rovine succeduto al crollo dell’Urss. E neppure la Russia è completamente isolata dinanzi alla Superpotenza, non più unica né più trionfante.

Solo l’ottusa sudditanza dell’Europa e dei suoi establishment non vuole rendersene conto, ostinandosi a perseverare su politiche autolesionistiche imposte da oltre Atlantico, il cui peso ricade interamente sui Paesi europei.

Mostra altro

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi