Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, luci nel buio
A Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – Il Mesembriantemo è una pianta con una particolarità: coloratissimi fiori che si aprono al sole e si richiudono al calar della sera. Il periodo storico attuale è uno dei più bui degli ultimi decenni, un virus limita la libertà di ognuno e devasta sogni e progetti per questo 2020. Oggi più che mai non bisogna dimenticare chi ha dedicato la propria vita alla giustizia e avere la forza di riaccendere la luce e tornare a fiorire.
Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti i martiri della mafia hanno contribuito in modo fortemente decisivo al cambiamento di una terra afflitta da un virus purtroppo non ancora debellato: la mafia. La tragica situazione economica attuale crea un terreno fertile e la mafia è infima, si radica fin in fondo, ma le radici dell’albero della legalità saranno sempre più profonde e vigorose di generazione in generazione.
Bisogna ricordare e rendere onore a chi ha avuto il coraggio di sacrificare tutto per il proprio ideale di un mondo migliore, rendere onore ogni giorno nei piccoli e nei grandi gesti. La mafia fa paura ma prima ancora deve suscitare un senso di profondo sdegno, bisogna avere coraggio perché le idee restano, sempre.
“La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. Spero solo che la fine della mafia non coincida con la fine dell’uomo”. Così Giovanni Falcone descriveva la mafia, e per quel barlume di speranza ha lottato sino alla fine, non dimenticare è un dovere, ma anche agire lo è.
di Elisa Rapisarda