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Foibe e la memoria di un popolo

Sono decine le iniziative organizzate dal Comitato 10 Febbraio su tutto il territorio nazionale per celebrare il Giorno del Ricordo, nato con il “fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

Si tratta di una giornata controversa, la cui istituzione rappresenta il fallimento di un popolo che ha bisogno di essere obbligato a ricordare la propria storia. Tuttavia il Giorno del Ricordo rappresenta, anno dopo anno, un’importante occasione che ci permette di riflettere non soltanto sulla tragedia delle foibe e dell’esodo, ma anche sulla più ampia questione della presenza italiana sulla sponda orientale del Mare Adriatico nei secoli.

E fra tante celebrazioni, rispettose e composte, è impossibile tacere tutto lo stupore nel notare che ancora oggi non tutti sembrano voler far pace con la storia d’Italia. Lo dimostrano le vigliacche scritte notturne per imbrattare i monumenti ai caduti, ma soprattutto i convegni organizzati alla presenza di presunti storici privi di titoli accademici, che infangano con la propria ignoranza la memoria delle vittime di questa immane tragedia.

Foibe… “la verità è rivoluzionaria”

Diventa essenziale continuare l’opera di recupero della verità storica e della memoria del nostro popolo, perché come diceva Antonio Gramsci, «la verità è rivoluzionaria».

di Redazione

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