Polonia e Israele si scontrano sull’Olocausto
Nessuno nega la sofferenza degli ebrei durante l’Olocausto, ma il ricordo di questo terribile evento è stato sfruttato dai sionisti per creare il regime israeliano a spese dei palestinesi? E perché i palestinesi dovrebbero soffrire per i crimini commessi dagli europei?
Il Parlamento polacco ha approvato la scorsa settimana, in coincidenza con la Giornata della memoria, un disegno di legge che prevede la possibilità di multare o arrestare, con pene fino a tre anni di carcere, chi pubblicamente associa il nome della Polonia ai campi di sterminio nazisti. In particolare si vuole far divieto di “attribuire pubblicamente alla Nazione polacca o allo Stato polacco la responsabilità o la corresponsabilità di crimini compiuti dal Terzo Reich tedesco”. La ratio della legge, secondo i suoi ideatori, è quella di disincentivare l’associazione Auschwitz–Polonia perché questo binomio potrebbe indurre le nuove generazioni a pensare che i polacchi abbiano avuto un ruolo nella persecuzione nazista.
La proposta di legge ha suscitato non poche critiche, dentro e fuori i confini nazionali polacchi. L’opposizione politica interna ritiene infatti che la legge, per la quale serve ancora l’approvazione del Senato e del presidente della Repubblica, potrebbe avere come effetto quello di creare una sorta di tabù sul tema, limitando la libertà di espressione dei cittadini polacchi e il relativo dibattito pubblico.
Tra le critiche più aspre quella del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu che ha prontamente avvisato la controparte polacca che in Israele non c’è “nessuna tolleranza per la falsificazione della verità, per la riscrittura della storia o per la negazione dell’Olocausto”. Netanyahu ha anche chiesto che venisse cambiata la legge ma il governo polacco ha ribadito che non verrà apportata nessuna modifica, salvo poi aprire la strada del dialogo per cercare di raggiungere un’intesa e risolvere così la crisi diplomatica in corso. “Lo Stato ebraico – ha concluso Netanyahu – si oppone al testo attuale e sottolinea che il momento della approvazione è stato particolarmente improprio, alla vigilia del Giorno della Memoria”. “Noi non cerchiamo di cancellare la Storia ma – ha replicato il vice ambasciatore Piotr Kozlowski alle parole di Netanyahu – cerchiamo piuttosto di attenerci alla verità”.
Giornata della memoria, chi e cosa ricordare?
La Giornata della memoria da sempre è stata motivo di dibattito per diverse ragioni. Da una parte potrebbe c’è chi accusa il regime israeliano di usarla per incrementare il sostegno internazionale allo Stato di Israele e al suo operato nei confronti dei palestinesi. Dall’altra, sembra che questa ricorrenza si riferisca sempre e solo al genocidio degli ebrei nei campi di concentramento nazisti. Ma gli ebrei non sono state le uniche vittime dei campi di sterminio, e i nazisti non sono stati gli unici aguzzini.
di Irene Masala