Giornata mondiale della libertà di stampa… anche in Palestina
Nella Giornata mondiale della libertà di stampa che si celebra ogni 3 maggio, i giornalisti palestinesi denunciano ad alta voce i crimini dell’occupazione israeliana contro la categoria. Essi vengono feriti, assassinati, arrestati. Il regime israeliano persevera in questa condotta criminosa contro chiunque in Palestina, senza incorrere mai in alcuna conseguenza penale. I reati di cui si macchiano sono tra i più gravi tra quelli internazionali.
Mentre il mondo sta celebrando la sua Giornata mondiale della libertà di stampa, lo stato di occupazione israeliano continua a detenere 12 giornalisti palestinesi nelle sue carceri in condizioni difficili di detenzione. Tra i giornalisti palestinesi detenuti con condanne che vanno dai 17 anni all’ergastolo troviamo Mahmoud Issa, Basem Khendoggi, Munther Mefleh e Ahmad Saifi, secondo quanto riferito dalla Palestinian Prisoner Society (Pps). “Le autorità di occupazione usano la politica di arrestare giornalisti e attivisti nel tentativo di minare il loro ruolo sociale, culturale e politico e impedire loro di esporre i suoi crimini”, riporta in una nota la Pps.
Allo stesso modo, come aveva suscitato scandalo nel mondo la notizia dell’indisponibilità dei dispositivi di sicurezza (giubbotti antiproiettile) per i giornalisti di Gaza, si ribadisce qui l’imperativo di tutelarne la vita.
I giornalisti palestinesi hanno scritto alla Federazione dei giornalisti arabi, a quella internazionale e a Reporter senza frontiere per denunciare insieme i crimini di Israele contro i giornalisti che raccontano la Palestina. Nell’appello si fa pure menzione ad un sindacato che sia maggiormente rappresentativo e l’Autorità palestinese viene invitata a garantire la liberà di stampa nei Territori palestinesi.
di Redazione