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Giornata dei Prigionieri Palestinesi

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina in occasione della Giornata dei Prigionieri Palestinesi.

I prigionieri sono al centro della lotta nazionale e un simbolo dell’unità e della resistenza del nostro popolo.

Al nostro eroico popolo in patria e nella diaspora

Quest’anno, la Giornata dei Prigionieri Palestinesi cade mentre il nostro popolo sta affrontando uno dei periodi più brutali e sanguinosi della sua storia, sotto un genocidio sionista in corso che colpisce i palestinesi ovunque si trovino: a Gaza, in Cisgiordania, a Gerusalemme e persino nelle celle delle prigioni. Lì, il movimento dei prigionieri palestinesi è in prima linea nello scontro, nelle trincee della fermezza e della dignità, pagando un prezzo pesante in difesa della terra, dei diritti, della libertà e dell’onore.

In questa giornata nazionale di lotta, ci esponiamo con orgoglio e riverenza di fronte all’eroismo dei nostri prigionieri, donne e uomini, che affrontano – giorno e notte – le politiche brutali dell’occupazione, tra cui la tortura sistematica, la negligenza medica mortale, la fame, l’umiliazione e la negazione dei diritti umani fondamentali. La loro sofferenza riflette le più ampie politiche genocide che colpiscono tutte le fasce del nostro popolo, specialmente nell’eroica e tenace Gaza e nella ribelle Cisgiordania.

Tributo ai prigionieri

Esprimiamo il nostro profondo rispetto e tributo ai martiri del movimento dei prigionieri, primo fra tutti il ​​leader martirizzato Walid Daqqah, scomparso a causa di deliberata negligenza medica, rimanendo un simbolo vivente di sacrificio e fermezza di fronte all’ingiustizia sionista.

Rendiamo omaggio anche ai leader incarcerati, primo fra tutti il ​​compagno Ahmed Sa’adat, Segretario Generale del Fplp e simbolo di una resistenza incrollabile, insieme ai suoi compagni nelle prigioni: Ahed Abu Ghoulmeh, Kamil Abu Hanish, Walid Hanatsheh, Samer Arbid, Zahir Shashtari e altri, insieme a leader nazionali come Marwan Barghouti, Hassan Salameh, Bassam al-Saadi, Wajdi Joudeh, Bassem al-Khandakji e una lunga lista di prigionieri. Rendiamo omaggio con orgoglio alle nostre prigioniere, ai giovani detenuti e ai prigionieri di Gerusalemme, dei territori del ’48 e di tutto il mondo arabo.

Al nostro popolo

Ciò che i prigionieri, in particolare quelli di Gaza, stanno subendo costituisce un vero e proprio crimine di guerra. Decine di persone sono state giustiziate, mentre il destino di centinaia rimane sconosciuto nel mezzo di una terribile campagna di sparizioni forzate che ha preso di mira donne, bambini e malati detenuti dal 7 ottobre 2023. Il governo di occupazione, guidato da criminali di guerra come Ben Gvir, ha istituzionalizzato un sistema di tortura e abusi sistematici, incitando apertamente all’uccisione dei prigionieri e privandoli dei diritti conquistati a fatica con il sangue e gli scioperi della fame.

Oggi, oltre 9.900 prigionieri, tra cui 29 donne, circa 400 bambini e più di 3.498 detenuti amministrativi, sono detenuti in condizioni disumane: una vergogna per il silenzio complice del mondo.

di Redazione

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