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Giappone. Okinawa approva il trasferimento della base aerea statunitense

di Cristina Amoroso

Il governatore di Okinawa, Hirokazu Nakaima, nella giornata di venerdì ha dato l’approvazione per il tanto atteso trasferimento della  base aerea militare statunitense “Futenma”, da un’area urbana densamente popolata verso una parte meno popolosa dell’isola nella stessa Provincia, una  svolta che potrebbe rimuovere una fonte di attrito tra Tokyo e Washington.

Il trasferimento è stato finora in una fase di stallo in quanto fu prima concordato tra Washington e Tokyo nel 1996, quando gli Stati Uniti decisero di chiudere Futenma, in parte in risposta all’impennata dei sentimenti anti-base dopo lo stupro di gruppo di una ragazza di 12 anni, da parte di tre militari.

Ora il trasferimento avrebbe luogo nella persistente opposizione da parte dei residenti di Okinawa, molti dei quali associano le basi Usa con la criminalità, l’inquinamento e il rumore e non concordano con il piano d’azione sottoscritto dal governo locale che apre la strada per la costruzione di una nuova base militare su una discarica costiera nella Provincia di Okinawa.

Il successo dell’operazione va tutto a Shinzo Abe che in tal modo lustra le sue credenziali negli Stati Uniti bilanciando le critiche americane sulla sua visita provocatoria di giovedì al sacrario di guerra, Yasukuni di Tokyo, simbolo del militarismo giapponese che ha fatto infuriare la Cina e la Corea del Sud.

Il governatore di Okinawa, Hirokazu Nakaima, a lungo una spina nel fianco del governo centrale, questa settimana ha incontrato Abe, che ha promesso una grande iniezione di denaro nell’economia dell’isola ogni anno fino al 2021. Uscito dalla riunione si è dichiarato impressionato per  il pacchetto in offerta, “Il governo ha recentemente incontrato le nostre richieste nella compilazione di un piano per rilanciare Okinawa. Abbiamo sentito al riguardo che le offerte del governo Abe per Okinawa sono superiori rispetto a qualsiasi governo precedente”, ha detto Nakaima una conferenza stampa.

Appena il governatore ha annunciato la sua decisione nel pomeriggio di venerdì, migliaia di manifestanti hanno circondato la sede del governo locale di Okinawa, con filmati che mostrano i manifestanti con le bandiere e cartelloni con su scritto: “Mai piegarsi”.

Se gli ambientalisti sostengono che qualsiasi sviluppo rischia di danneggiare gravemente le barriere coralline della zona, nonché il delicato habitat del dugongo, un raro mammifero marino, la carota di stimolo promessa di Abe – almeno 300 miliardi di yen (2,9 miliardi dollari ) ogni anno fino al bilancio 2021 – si è rivelata convincente per il governatore della Provincia  più povera del Giappone.

Circa 50.000 soldati e ufficiali americani, sono di stanza in Giappone, 26.000 nella sola Okimawa. La  loro presenza è una costante fonte di tensioni con le popolazioni locali a causa di crimini commessi dai militari, interruzioni causate da voli militari e l’uso del territorio da parte dei militari degli Stati Uniti.

Comprensibile le reazioni della popolazione: “Ciò che il governatore ha fatto è imperdonabile” ha riferito Yuichi Higa, capo del gruppo di Nago, dove la nuova base deve essere costruita, ed ha aggiunto anche che: “La popolazione si opporrà  sicuramente ricorrendo all’uso della forza, come ad esempio bloccando le strade per evitare che questo succeda”.

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