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Gesù continua a essere vittima dei suoi aguzzini

Qualunque sia la sua origine, il Natale è da sempre associato a Gesù, vittima degli Israeliti, gli stessi che continuano a rovinare le celebrazioni per i cristiani nella patria del Messia nato da una Vergine, che avevano cercato di tradire consegnandolo ai pagani Romani più di duemila anni fa.

A Gaza, mentre aumentano bombardamenti e numero delle vittime, il 25 dicembre, i cristiani palestinesi, lasciandosi alle spalle la solita allegria natalizia, hanno deposto una statuetta di Gesù bambino sulle macerie di una chiesa bombardata.

Non c’è gioia e nemmeno speranza per il futuro di Gaza. I cristiani, fortunati a sopravvivere ai bombardamenti degli ultimi 15 mesi, pregano fervidamente per la fine del genocidio da parte degli eredi sionisti di Giuda Iscariota. Purtroppo, il mondo cristiano ha continuato a chiudere un occhio sull’olocausto a Gaza, sulle sofferenze dei suoi correligionari palestinesi, sulla distruzione delle chiese e sul bombardamento fino a ridurre in macerie scuole e ospedali gestiti dai cristiani.

I tanti nemici di Gesù

Il regime statunitense, che si tratti di quello uscente di Joe Biden o di quello entrante di Donald Trump, nonostante le loro affermazioni cristiane, si definiscono orgogliosamente sionisti e non hanno inibizioni nell’aiutare e favorire i crimini contro l’umanità dei calunniatori di Gesù e della Vergine Maria. Washington e i regimi dell’Europa occidentale sono diventati così poco cristiani che non si preoccupano minimamente del secondo anno consecutivo di un malinconico Natale a Betlemme, senza le consuete decorazioni stradali, il gigantesco albero di Natale di fronte alla Chiesa della Natività e pochissimi visitatori. Il reverendo dottor Munther Isaac, pastore luterano locale, ha affermato: “Questo dovrebbe essere un momento di gioia e festa, ma Betlemme è una città triste, in solidarietà con i nostri fratelli di Gaza”.

La vigilia e il giorno di Natale, la città dove si suppone sia nato Gesù non ha vissuto la sua consueta allegria natalizia, senza luci né addobbi nella centrale Piazza della Mangiatoia, senza folle di turisti e senza le bande musicali. Diverse città cristiane in tutto il mondo hanno celebrato in modo sobrio il Natale, tenendo sermoni sulle sofferenze della popolazione di Gaza per mano degli occupanti sionisti della Palestina.

È un fatto innegabile che da due millenni Gesù continua a essere vittima dei suoi aguzzini, mentre i suoi moderni seguaci sostengono spudoratamente il terrore della regione e del mondo da parte dell’entità sionista.

di Redazione

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