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Germania: armi, denaro e copertura politica per Israele

Lo scopo del viaggio del cancelliere tedesco Friedrich Merz nei territori occupati, è riaffermare i forti rapporti tra la Germania e il regime occupante, rapporti che sono stati scossi durante la guerra genocida contro i palestinesi di Gaza. Tuttavia, negli ultimi anni la Germania è rimasta uno dei principali sostenitori del regime israeliano, in particolare dall’inizio della guerra di Gaza.

Dall’ottobre 2023, la Germania ha espresso ampio sostegno diplomatico al regime israeliano durante la guerra di Gaza. Fin dai primi giorni della guerra, il governo tedesco sottolineò quello che definì il “diritto all’autodifesa” di Israele.

Sostegno militare al regime criminale

Dal punto di vista militare, la Germania, in qualità di secondo fornitore di armi al regime israeliano, ha rilasciato licenze di esportazione militare per un valore di oltre 485 milioni di euro dall’ottobre 2023. Tra queste esportazioni rientrano le corvette costiere Sa’ar-6, i missili anticarro Matador, i motori per carri armati Merkava, componenti di artiglieria e mirini per cannoni.

Nonostante una sospensione simbolica e temporanea delle esportazioni di armi offensive nell’agosto 2025 a causa di “preoccupazioni” relative ai diritti umani a Gaza, queste restrizioni sono state revocate nel novembre 2025 in seguito a un cessate il fuoco. Le consegne di armi, tra cui sottomarini con capacità nucleare e motori per carri armati, sono aumentate di quasi dieci volte dall’ottobre 2023.

Il sostegno economico della Germania al regime israeliano

Il sostegno economico della Germania al regime israeliano dall’ottobre 2023 è proseguito in gran parte attraverso sussidi finanziari ed esportazioni di armi. Secondo Al Jazeera, la Germania fornisce sussidi finanziari alle industrie e al governo del regime occupante e, a partire dagli anni ’90, ha consegnato sette sottomarini nucleari per preservare la capacità nucleare degli occupanti.

Le esportazioni di armi, che hanno rappresentato il 30% delle principali importazioni di armi di Israele tra il 2019 e il 2023, hanno avuto una forte rilevanza economica, raggiungendo i 352 milioni di dollari nel 2023 e i 150 milioni di dollari nel 2024. Queste forme di sostegno rientrano nella politica tedesca volta a rafforzare le relazioni economiche bilaterali.

Dal punto di vista politico, la Germania ha dimostrato un sostegno incrollabile al regime israeliano e ha costantemente cercato di giustificare questa posizione. Il parlamento tedesco ha approvato una risoluzione contro quello che definisce “antisemitismo”, che è stato di fatto utilizzato per reprimere i critici del regime israeliano.

Secondo il sito web dell’FDD, Berlino ora ritiene antisemita etichettare Israele come regime di apartheid e ricorre alla violenza della polizia per reprimere i manifestanti filo-palestinesi.

L’ex cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva in precedenza sottolineato quella che lui chiamava la “responsabilità eterna” di Berlino per la sicurezza di Israele. Questo sostegno continua nonostante le pressioni interne e i sondaggi d’opinione che indicano un calo del sostegno pubblico al regime occupante.

Attacchi dell’opposizione

La visita di Friedrich Merz nei territori occupati è stata ampiamente criticata dalle organizzazioni per i diritti umani e dai partiti di opposizione in Germania. Questa visita si è svolta mentre sono ancora in vigore i mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale (CPI) per presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità a Gaza.

Human Rights Watch (HRW) ha avvertito che la visita mina la credibilità della Germania nel suo impegno per la giustizia internazionale, poiché Merz è il primo cancelliere tedesco a incontrare pubblicamente un sospettato della CPI. HRW ha aggiunto che ciò potrebbe aumentare la pressione sulla CPI, comprese le sanzioni statunitensi contro i suoi giudici.

Le organizzazioni per i diritti umani hanno chiesto un embargo totale sulle armi nei confronti del regime israeliano e hanno criticato il governo Merz per aver revocato le restrizioni temporanee sulle esportazioni di armi.

di Redazione

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