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Gaza, soldati israeliani sparano sui civili che tornano a casa dopo il cessate il fuoco

Gaza – Le forze israeliane hanno sparato sui civili a est di Khan Younis e Rafah, dopo che venerdì mattina è entrato in vigore un cessate il fuoco di quattro giorni.

Al-Jazeera ha riferito che due palestinesi sono stati martirizzati e diversi sono stati feriti dai soldati israeliani che hanno sparato contro centinaia di persone che cercavano di tornare nel nord della Striscia di Gaza assediata. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, alcuni dei feriti sono stati evacuati in un ospedale a Deir Al-Balah, nel centro di Gaza.

L’esercito israeliano ha anche avvertito i palestinesi che “la guerra non è finita”, dicendo loro di non tentare di tornare nelle case nella parte settentrionale di Gaza, che ha descritto come una “zona di guerra pericolosa”.

I residenti di Gaza hanno dichiarato che gli israeliani hanno lanciato volantini che avvisavano le persone di non viaggiare verso nord e hanno sparato su alcune persone che stavano cercando di tornare a Gaza City.

Gli attacchi israeliani hanno imperversato nelle ore precedenti la tregua, con funzionari all’interno dell’enclave che hanno affermato che tra gli obiettivi bombardati c’era un ospedale a Gaza City.

“Sarà una breve pausa, al termine della quale la guerra e i combattimenti continueranno con grande forza e genereranno pressioni per il ritorno di altri ostaggi”, ha dichiarato il ministro israeliano degli Affari militari, Yoav Gallant.

Croce a Gaza condanna uccisione dei suoi operatori per mano di Israele

Nel frattempo, il Comitato internazionale della Croce Rossa in Israele e nei Territori occupati ha confermato la morte di uno dei suoi operatori umanitari che aveva lavorato per più di 20 anni per loro. “Siamo devastati dall’uccisione del nostro stimato collega Abdellatif Ali Moussa, insieme a molti membri della sua famiglia, nel nord di Gaza”, riporta una dichiarazione della Croce Rossa.

Israele ha avviato una devastante aggressione militare contro Gaza dopo che Hamas ha lanciato il 7 ottobre l’operazione Al-Aqsa Storm nei territori occupati.

Almeno 20mila palestinesi, tra cui più di 8mila bambini e 4mila donne, sono stati uccisi e oltre 36.000 altri feriti negli attacchi israeliani. Tra le persone uccise ci sono circa 207 operatori sanitari e 65 palestinesi, mentre 7mila palestinesi risultano ancora dispersi. Secondo il rapporto, il 60% delle case a Gaza sono state distrutte o danneggiate a causa dell’aggressione.

di Redazione

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