Gaza, silenzio internazionale consente a Tel Aviv di compiere un genocidio
Il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla Palestina, Francesca Albanese, ha affermato che il silenzio della comunità internazionale sui crimini israeliani contro i palestinesi ha consentito al regime occupante di commettere un genocidio a Gaza.
“Non è molto diverso dagli altri massacri di civili se si guarda più da vicino. Il genocidio è un processo, non un singolo atto. Deve essere prevenuto, ma a Gaza – come prima a Srebrenica e in Ruanda – il mondo sta semplicemente lasciando che accada”, ha dichiarato lunedì Francesca Albanese su X.
Il genocidio di Srebrenica ebbe luogo nel luglio 1995, quando più di 8mila musulmani bosniaci furono uccisi dentro e intorno alla città di Srebrenica durante la guerra in Bosnia, mentre il massacro in Ruanda ebbe luogo nel 1994, quando furono massacrate quasi un milione di persone.
Crimini di guerra a Gaza
I commenti di Albanese sono arrivati in risposta a un comunicato stampa delle Nazioni Unite sulle uccisioni illegali israeliane a Gaza City, che “genera allarme sulla possibile commissione di un crimine di guerra”.
Il comunicato stampa delle Nazioni Unite si riferisce a un attacco avvenuto il 19 dicembre quando le forze israeliane hanno fatto irruzione in un edificio nel quartiere di al-Remal a Gaza City, dove si stavano rifugiando tre famiglie. I soldati israeliani hanno sparato e ucciso 11 uomini palestinesi davanti ai loro familiari. Poi hanno messo tutte le donne e i bambini in una stanza e lanciato dentro una granata.
Israele ha avviato la guerra a Gaza il 7 ottobre dopo che il movimento di Resistenza palestinese Hamas ha lanciato l’operazione Al-Aqsa Storm contro l’entità occupante, in risposta alla decennale campagna di massacri e devastazioni del regime israeliano contro i palestinesi.
Dall’inizio dell’offensiva, il regime di Tel Aviv ha ucciso circa 21mila palestinesi e ne ha feriti più di 54.536. Altre migliaia risultano disperse e presumibilmente morte sotto le macerie di Gaza, che è sotto “completo assedio” da parte di Israele.
di Redazione