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Gaza, scambio prigionieri umilia Israele

Striscia di Gaza – Le Brigate Al-Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno lanciato diversi messaggi all’occupazione israeliana durante la consegna dei prigionieri. La Resistenza palestinese non smette di inviare messaggi a Israele, trasformando la consegna dei prigionieri in una grande prova di forza e conseguente umiliazione per Israele. Le Brigate hanno dato prova di una forte presenza militare e di una buona organizzazione durante la consegna dei vari gruppi di prigionieri.

Mezzo israeliano sottratto da Hamas

Tra i tanti messaggi lanciati durante la consegna dei prigionieri, la comparsa di un veicolo militare israeliano catturato durante l’operazione Al-Aqsa Storm. Ma il messaggio più forte è stato rappresentato dall’apparizione del comandante della Beach Brigade, Haitham Al-Hawajri, che l’esercito israeliano aveva dichiarato ucciso durante la guerra.

Le scene della consegna sono state uno shock per Israele, dato che i leader militari israeliani avevano affermato di aver distrutto le capacità militari di Hamas. Attraverso l’imponente presenza militare attentamente progettata, la Resistenza ha lanciato il messaggio: “Siamo qui”.

Gaza, prigionieri israeliani trattati con dignità

Dall’altro lato della scena, è importante sottolineare l’aspetto in buona salute dei prigionieri israeliani. Ciò riflette l’etica e la morale della Resistenza, che impedisce di fare del male ai prigionieri o di torturarli per ottenere informazioni, nonostante tra loro ci siano alti ufficiali israeliani. Dalla parte israeliana non possiamo afferma lo stesso, dato che Israele tortura sistematicamente i prigionieri fino al punto di ucciderli e confiscare i loro corpi, come accaduto al martire Walid Daqqa.

Il 19 gennaio è entrato in vigore il cessate il fuoco a Gaza, durante la quale sono in corso negoziati per avviare una seconda e poi una terza fase, con la mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti. Il primo giorno della prima fase dell’accordo ha previsto il rilascio di 90 prigionieri, tra cui 21 bambini, 76 della Cisgiordania e 14 di Gerusalemme Est, i cui nomi sono stati pubblicati dalle organizzazioni palestinesi per i diritti umani, in cambio del rilascio di tre detenute israeliane provenienti da Gaza. La prima fase dell’accordo, che si compone di tre fasi, dovrebbe durare 42 giorni, durante i quali 33 prigionieri israeliani saranno scambiati con 1.900 prigionieri palestinesi.

di Redazione

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