Gaza, riconoscimento facciale per chi ha fame

Il regime israeliano ha approvato un piano che impone nuove restrizioni alla distribuzione di aiuti umanitari e rifornimenti alimentari a Gaza, tra cui l’obbligo di riconoscimento facciale. I palestinesi si recherebbero in questi luoghi, registrati e controllati tramite riconoscimento facciale, e successivamente ritirerebbero i pacchi per le loro famiglie.
Israele afferma che il piano mira a impedire ad Hamas di accedere agli aiuti umanitari. Un funzionario israeliano ha affermato che “in realtà fa parte di una strategia più ampia per far sì che i civili palestinesi si trasferiscano in massa in un’area più piccola e consolidata di Gaza, in modo che l’esercito possa espandere il territorio che sta conquistando a Gaza”.
A marzo, il New York Times aveva riferito che Israele aveva già implementato programmi di riconoscimento facciale a Gaza, utilizzando la tecnologia della società privata israeliana Corsight e di Google Foto.
“A volte, la tecnologia segnalava erroneamente i civili come militanti di Hamas ricercati”, ha affermato un funzionario dell’intelligence israeliana. Il programma, inizialmente utilizzato per cercare prigionieri israeliani detenuti dalla Resistenza, è stato trasformato in un’iniziativa di sorveglianza di massa.
Onu condanna piano israeliano su Gaza
L’Onu ha condannato il piano israeliano di subordinare gli aiuti al riconoscimento facciale. Il portavoce dell’Unicef, James Elder, ha affermato che “contravviene i principi umanitari fondamentali” ed è concepito per “rafforzare il controllo sui beni di prima necessità come tattica di pressione”.
Tel Aviv ha recentemente approvato piani per espandere ulteriormente il suo attacco genocida contro Gaza. Da quando ha ripreso la guerra a marzo, ha occupato almeno il 50% del territorio della Striscia e ha promesso di occupare il restante. Ciò ha coinciso con il proseguimento del blocco totale israeliano, che ha visto la situazione umanitaria nella Striscia deteriorarsi rapidamente.
Il “visionario” presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha rinnovato il suo appello affinché Washington assuma il controllo di Gaza. Parlando dal Qatar, Trump ha affermato che avrebbe sostenuto il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti a Gaza, suggerendo che l’America “prendesse” il territorio assediato e lo trasformasse in quella che ha definito una “zona di libertà”.
di Redazione