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Gaza, sistema sanitario al collasso

Sul dramma umanitario che sta vivendo Gaza, il “Journal of Public Health and Emergency” non usa mezzi termini. Si parla apertamente di “genocidio, deterioramento del sistema sanitario e atto deliberato”. “Il collasso del sistema sanitario in atto a Gaza indica l’intenzione di genocidio”, a dirlo è un’autorevole rivista medico-scientifica specializzata in analisi sulla sanità pubblica ed emergenze sanitarie.

Popolazione sotto attacco

Israele sta prendendo di mira la popolazione palestinese, le trentamila vittime stanno lì a dimostrarlo. Come se non bastasse, questa gente non ha modo di entrare in un ospedale perché l’esercito sionista li prende di mira con la scusante di nascondere terroristi e tunnel. “Attacchi militari, bombardamenti, assedi e occupazione delle strutture sanitarie, privazione di carburante e forniture mediche, cibo, acqua, uccisione del personale, detenzioni indiscriminate”, riporta la rivista. Inoltre, 374 sono i medici e gli infermieri uccisi, mentre 99 sono i sanitari arrestati per non aver obbedito agli ordini dell’esercito israeliano.

Situazione in peggioramento a Gaza

A dirlo è Paola Manduca, medico e prima firmataria del report che attinge dalle organizzazioni sanitarie attive ai confini della Striscia di Gaza. “Funziona solo un ospedale sui 36 originariamente attivi”, afferma la dottoressa. Inoltre, si registra anche la sospensione dei fondi per l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, l’unica organizzazione in grado di confrontarsi con l’emergenza umanitaria in corso. Ad essere presi di mira dall’esercito sionista sono stati, sin da subito, le unità di terapia intensiva neonatale e i reparti di maternità. Delle 180 donne che partoriscono ogni giorno, pochissime riescono ad ottenere assistenza medica e, stando alle testimonianze, il personale medico lavora come può e con quello che ha. Molti interventi vengono eseguiti senza anestesia e strumentazione adeguata. Il personale che ha deciso di non evacuare viene esposto al rischio di ulteriori attacchi dei sionisti.

Molte ferite curabili diventano incurabili e rischiano di infettarsi rendendo l’amputazione una prassi consueta. Mancano i farmaci per i pazienti con malattie croniche come i 1200 pazienti in dialisi tra cui 45 bambini. Le attrezzature che dovrebbero arrivare vengono bloccate ai valichi e non raggiungono gli ospedali.

Tempesta perfetta

Bombardamenti sugli ospedali, attacchi alle ambulanze, aumento delle malattie da contagio, anemia, diabete, ipertensione, malnutrizione e mancanza di medicini sono l’occhio del ciclone di una tempesta perfetta messa in atto dal regime sionista che sta, nei fatti, soffocando il sistema sanitario e dando vita ad una crisi umanitaria senza precedenti.

di Sebastiano Lo Monaco 

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