Gaza, moschee distrutte e cimiteri profanati dalla “democrazia israeliana”
Le forze militari israeliane, nella loro guerra genocida in corso contro la Striscia di Gaza, hanno distrutto almeno mille moschee e profanato dozzine di cimiteri.
Citando il ministero dei Beni e degli Affari religiosi di Gaza, il Palestine Information Center ha riferito domenica: “Le forze di occupazione israeliane hanno distrutto più di mille delle 1.200 moschee presenti nel territorio della Striscia”. Il ministero stima che il costo di ricostruzione di queste moschee si aggiri intorno ai 500 milioni di dollari.
Il ministero ha inoltre rivelato che l’aggressione israeliana ha preso di mira le chiese, tra cui la storica Chiesa greco-ortodossa, i comitati religiosi della Zakat, le scuole che insegnano il Sacro Corano e la sede della Endowment Bank.
Secondo il rapporto, le forze israeliane hanno assassinato oltre cento studiosi religiosi, predicatori, imam e muezzin (recitatori della chiamata musulmana alla preghiera) dall’inizio del loro attacco militare.
Evidenziando l’impatto sui cimiteri, il ministero ha osservato che dozzine di tombe sono state profanate e distrutte, con corpi rubati, in violazione delle leggi internazionali e dei diritti umani.
L’aggressione militare di Israele contro Gaza è iniziata il 7 ottobre 2023, in seguito all’operazione al-Aqsa Storm da parte della Resistenza palestinese. Più di 25mila palestinesi, soprattutto donne e bambini, sono stati uccisi e oltre 62.600 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani.
Una recente indagine ha rivelato che le forze israeliane hanno profanato almeno 16 cimiteri a Gaza durante il loro attacco. Uno studio della CNN basato su immagini satellitari e filmati dei social media indica lapidi demolite e corpi rinvenuti come prova della distruzione. Alcuni cimiteri sono stati utilizzati come avamposti militari, sollevando preoccupazioni per potenziali crimini di guerra secondo esperti legali.
di Redazione