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Gaza, la mattanza continua

Mentre il mondo dava l’addio a Papa Francesco e i potenti della terra facevano scena battendosi il petto nella maniera più ipocrita possibile, nella Striscia di Gaza continuava la mattanza, o meglio, il genocidio.
Il 18 marzo scorso, il regime sionista ha ricominciato a distruggere quanto rimaneva in piedi nell’enclave costiera.

Gaza e il nuovo inferno

L’ultimo bombardamento in ordine di tempo ha fatto 27 morti; l’attacco aereo ha colpito un’abitazione presso Beit Lahiya uccidendo 10 persone. Un altro attacco ha colpito un’abitazione a Gaza City uccidendo 7 persone tra cui due donne. Altro obiettivo è stata la città meridionale di Khan Younis dove sono morte 10 persone, tra cui cinque fratellini.

Sono 2.151 le persone uccise dal regime sionista da quando il 18 marzo ha rotto la tregua. Inoltre, Tel Aviv ha rifiutato la proposta di Hamas per un cessate il fuoco di cinque anni in cambio del rilascio di tutti gli ostaggi.

Israele alla sbarra

Nel frattempo, all’Aja c’è stata la prima udienza presso la Corte Internazionale di Giustizia dove si cercherà di capire quali sono gli obblighi giuridici di Israele nei confronti della popolazione palestinese, intrappolata sotto i bombardamenti e vittima di una crisi umanitaria drammatica.

La prima a muoversi è stata proprio la Palestina che ha presentato la sua denuncia contro Tel Aviv con una domanda ben precisa: “Cosa deve fare Israele per garantire la consegna degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza bloccati dal 2 Marzo scorso”.

In gioco ci sono le vite di 2,4 milioni di civili palestinesi stremati e privati dalle risorse essenziali. Israele, per tutta risposta, ha deciso di non presentarsi definendo il procedimento “un circo”, ma la voce di Gideon Sa’ar è risuonata macabra nel maxi schermo all’interno dell’aula quando ha preso in prestito il “J’Accuse” di Emile Zola affermando che: “Non è Israele ad essere sotto processo ma l’Onu e l’Unwra che hanno assunto terroristi tra i loro ranghi, molti dei quali coinvolti nel massacro del 7 Ottobre”.
Il regime sionista, come sempre, ribalta la situazione e accusa chiunque provi a dire il contrario di quanto affermano loro.

di Sebastiano Lo Monaco

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