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Gaza, il massacro tra il silenzio del mondo

Sono trascorsi 17 mesi da quando Israele ha iniziato a bombardare a tappeto la Striscia di Gaza. 17 mesi di massacri, di morti, di feriti, di silenzio. Il mondo è rimasto a guardare, l’Unione Europea è rimasta a guardare nella sua assoluta ottusità e nullità. Una guerra condotta contro una popolazione inerme dove a morire sono bambini, donne, giornalisti, medici e personale infermieristico. Le bombe israeliane hanno distrutto abitazioni, scuole, ospedali, il tutto sotto il “nobile manto” che avvolge Israele e tutte le sue malefatte nell’arco dei secoli.

I freddi numeri

Al momento le vittime sono oltre 50mila. Gaza è l’inferno in terra che cerca in qualche modo di celebrare i suoi morti tra le macerie, che cerca di resistere all’onda d’urto delle esplosioni, di chi cerca sotto le macerie i propri cari. Per Gaza non esistono più illusioni, parole, servirebbero azioni pratiche ed efficaci ma nessuno pare voler vedere, a nessuno conviene vedere per non far da conto con la propria coscienza, semmai l’Occidente ne abbia mai avuto una.

Netanyahu è schiavo della sua coalizione, gli deve la sua vita politica e non solo. Aveva già rassicurato l’ultradestra, aveva anche rassicurato la popolazione bramosa di sangue: “L’offensiva sarebbe ripresa presto.” Così è stato.

Possono bombardare gli ospedali, le scuole, ammazzare i bambini, le donne, ammazzare i giornalisti, i medici. Si possono ammazzare 50mila persone, forse 70mila. Si può togliere l’acqua, non far arrivare il cibo, si possono violare gli accordi. Gaza diventa il terreno del “possibile”, dove possibile è carta bianca al massacro sostenuto dagli alleati a stelle e strisce con il loro presidente che immagina di costruire lì, un resort per ricchi sionisti e paperoni.

Gaza e la morte delle democrazie liberali

L’Unione Europea è buona solo a parlare di riarmo, ma inerme in Palestina, incapace di mettere in piedi un’iniziativa negoziale che non ha mai pensato. Al contrario, hanno coperto l’offensiva sionista garantendo immunità ad un ricercato dalla Corte Penale Internazionale e fornendo le armi necessarie per portare avanti il genocidio.

Per l’Unione Europea, Gaza non esiste e il diritto di determinazione non è universale ma segue la linea del colore e di una presunta “superiorità morale dell’Occidente” sventolata in una piazza di Roma qualche settimana fa, dove erano assenti le bandiere della Palestina per il semplice motivo che la Palestina non esiste, e i palestinesi sono soli.

di Sebastiano Lo Monaco

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