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Gaza: l’Egitto propone un nuovo cessate il fuoco di 48 ore

di Manuela Comito

Un alto funzionario palestinese in un’intervista rilasciata ad Afp ha dichiarato che i mediatori egiziani hanno proposto un nuovo “cessate il fuoco” di 48 ore su Gaza ai rappresentanti della delegazione palestinese e a quelli della delegazione israeliana e che Hamas ha manifestato la propria disponibilità ad una tregua, a patto che Israele permetta di far entrare nella Striscia i convogli di aiuti umanitari e i materiali per la ricostruzione. I mediatori egiziani hanno anche proposto di rinviare la discussione sui punti controversi per non ritardare ulteriormente la tregua, che in questi giorni rappresenta la priorità assoluta.

Il funzionario palestinese, che ha chiesto di rimanere anonimo data la delicatezza della trattativa, ha dichiarato che la questione più urgente è un cessate il fuoco temporaneo che consenta la riapertura dei valichi, l’ingresso dei beni di prima necessità e che rimandi il dibattito sui punti più controversi di almeno un mese. “Saremmo disposti ad accettare questo, ma siamo in attesa della risposta israeliana a questa proposta”, ha concluso. L’ultimo cessate il fuoco è fallito il 19 agosto, per l’impossibilità di trovare un accordo, seppur temporaneo, tra le parti.

Il drammatico bilancio dell’offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza, denominata “Protective Edge”, dopo circa 50 giorni è di 2133 palestinesi uccisi, di cui 577 bambini, più di 10903 feriti e migliaia di sfollati ai quali è impedito di abbandonare la Striscia e che tentano invano di trovare riparo nelle strutture delle Nazioni Unite, sistematicamente bombardate dell’esercito di Tel Aviv. Hamas ha ribadito con fermezza che qualunque tregua a lungo termine dovrà obbligatoriamente prevedere la fine dell’occupazione israeliana sulla Striscia, con la conseguente apertura dei valichi e la possibilità per tutti i residenti di spostarsi liberamente.

Da parte sua, Israele ha richiesto la completa smilitarizzazione di Hamas. Su quest’ultimo punto, gli abitanti della Striscia di Gaza hanno espresso il loro dissenso. Un recente sondaggio, condotto dal Palestinian Center for Public Opinion dal 14 al 19 agosto su un campione di mille palestinesi, ha rivelato che la maggior parte della popolazione, ben il 93%, è contraria ad una smilitarizzazione dei gruppi della Resistenza. I risultati del sondaggio evidenziano inoltre che il 90% ritiene che la Resistenza fosse adeguatamente preparata a far fronte all’offensiva israeliana; l’80% ha sostenuto l’intervento della Corte penale internazionale (Cpi) per perseguire i crimini di guerra commessi dal regime di Tel Aviv durante l’ultima offensiva e considera “negativa” la posizione filo-israeliana di Barack Obama e l’88% dei palestinesi auspica una tregua a lungo termine.

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