Gaza e la legalizzazione della fame

Legalizzare la fame, questo l’obiettivo ormai dichiarato del regime sionista; a farne le spese la martoriata Striscia di Gaza che, sotto la coltre di silenzio ipocrita di buona parte del mondo, sta lentamente ed inesorabilmente morendo. De Gregori, in una canzone di qualche anno fa preconizzava: “Legalizzare la mafia sarà la regola del duemila,” sicuramente non immaginava che si sarebbe arrivati a legalizzare di far morire di fame un’intera popolazione. L’avallo, come sempre accade, è arrivato dagli Stati Uniti che si sono allineati alla creazione di un meccanismo di distribuzione degli aiuti a Gaza totalmente in mano a Tel Aviv. Il progetto sarebbe, stando all’agenzia Axios, in mano ad una fondazione internazionale e diverse società private.
Nella Striscia di Gaza non entra più cibo da due mesi
Il membro della Knesset, Ben Gvir, ha affermato che “il cibo è sufficiente ed ha proposto i bombardare le riserve alimentari di Hamas, ovunque esse si possano trovare. Il progetto sarebbe quello di consentire l’ingresso di scatole di cibo, una per ogni famiglia di Gaza. Il rappresentate, scelto da Israele, si dovrà presentare il giorno e l’ora stabiliti, a ritirare la razione che dovrebbe durare una settimana e verrà richiamato dall’esercito se e quando riterrà opportuno, in base ai propri calcoli, per ritirare un’altra razione.
La consegna avverrà grazie a delle società private e la composizione di questi box sarebbe pensata per dispensare il minimo di calorie necessarie per garantire la sopravvivenza. Qualcosa che in passato è già successa, che ha un nome ben definito. L’obiettivo sarebbe quello di evitare che gli aiuti giungano nelle mani di Hamas ma chi fa parte di Hamas a Gaza? Il regime militare sionista ha già, in passato, pubblicato varie liste di prescrizione contenenti più errori che esattezze visto che centinaia di palestinesi arrestati con la scusa di essere terroristi sono stati poi rilasciati dopo mesi di detenzione arbitraria. Molte volte ci sono andati di mezzo giornalisti, medici, insegnanti, bambini accusati di terrorismo senza fornire alcuna prova a riguardo.
Manovre di espansione
Il piano dovrebbe essere pronto a fine Maggio quando il regime prevede di “espandere” le manovre militari di terra per controllare, manu militare, la Striscia di Gaza e di “spostare” la popolazione non si sa bene dove, forse verso Sud. Israele controlla già la metà del territorio di Gaza ma il piano prevede la conquista ulteriore di territori, già da Marzo il regime militare ha bloccato gli aiuti a Gaza, azione che ha fatto precipitare 2,3milioni di persone in quella che viene considerata la più grave crisi umanitaria dall’inizio della guerra.
La fame è diffusa, la carenza dei generi di prima necessità ha scatenato i saccheggi mentre dal 18 Marzo, il regime sionista ha ammazzato più di 2,600mila persone molte delle quali donne e bambini.
Il bilancio complessivo è di 52.500 vittime. La storia ci chiederà il conto.
di Sebastiano Lo Monaco