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Gaza, Idf spara sui bambini

Le ultime notizie che arrivano da Gaza parlano di un’epidemia di polio; il virus è stato trovato nelle acque reflue all’interno delle zone dove vivono gli sfollati. La conferma arriva dal Ministero della Sanità palestinese e dalle organizzazioni internazionali. Inoltre, vi è anche la conferma del primo caso di poliomielite a Deir al-Balah riguardante un neonato di dieci mesi che non aveva ricevuto nessuna vaccinazione.

Le Nazioni Unite hanno chiesto una tregua umanitaria che possa consentire la vaccinazione di 640mila bambini, 500mila al di sotto dei dieci anni. A mettersi di traverso è il regime sionista che ha impedito l’ingresso dei vaccini, ma si è premurato a vaccinare i suoi soldati.

Ad essere bloccate sono oltre un milione e mezzo di dosi. Il Ministero della Sanità ha dichiarato Gaza come “zona epidemica”, con la possibilità che l’epidemia possa spostarsi al di fuori della Striscia di Gaza.

Sforzi per la vaccinazione

Molti sforzi sono stati fatti negli anni sia dal Ministero che dalle associazioni di volontariato, vanificati dalla guerra in atto, dalla mancanza di acqua potabile, dalle infrastrutture fognarie distrutte, dai cumuli di rifiuti non raccolti che influiscono alla rapida diffusione della malattia.

La mattanza dei bambini

Mark Perlmutter, chirurgo ebreo americano ha prestato servizio al Gaza European Hospital per conto dell’Oms. “Il 90% dei pazienti che a Gaza arrivavano al pronto soccorso dove ho prestato servizio erano bambini, l’80% dei pazienti che ho portato in sala operatoria per ferite acute erano bambini. Ho trovato proiettili di cecchini conficcati nel loro petto, in alcuni casi sono stati colpiti due volte, entrambi al centro del petto e in altri casi al lato della testa. Israele si vanta di avere i migliori cecchini al mondo e tiratori così abili non colpiscono, per errore, un bambino piccolo due volte”.

“Il massacro è scientemente portato e incentrato su bambini, operatori sanitari e giornalisti. I cittadini palestinesi non sono danni collaterali ma sono il principale bersaglio della strategia israeliana. Perché si sganciano bombe da duemila libbre su case e tendopoli? Perché si bombarda durante la preghiera serale se non per aumentare l’efficacia letale di un attacco?”.

A Gaza distrutti musei, scuole e università

Sono stati distrutti il 100% dei musei, delle scuole, delle università. Ospedali, sistemi di stoccaggio, distribuzione alimentare, rete elettrica, impianti del trattamento delle acque reflue e impianti di purificazione dell’acqua seriamente danneggiati se non del tutto distrutti, e sono tutti obiettivi non militari. Perché negare il 100% dell’assistenza sanitaria? Perché negare l’ingresso o assassinare i giornalisti indipendenti se non per coprire quello che tutti si ostinano a non vedere e non chiamare con il suo nome? Genocidio.

di Sebastiano Lo Monaco

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