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Armi chimiche e l’amnesia collettiva del caso Bassom

di Cristina Amoroso

Cardiologo sudafricano, accusato nel 2002 di 67 reati – ivi compreso il possesso di droga, frode, appropriazione indebita – e 229 omicidi, altrimenti conosciuto come “Dr Death”, il dott. Morte. Ha diretto il programma segreto di ricerca sulle armi chimiche e batteriologiche, il Project Coast, condotto dal Sud Africa dell’apartheid dal 1985 al 1994.

Molto di ciò su cui Basson stava lavorando è ancora segreto. E’ noto che nel 1981, quando lavorava come medico personale del presidente P.W. Botha, fu assunto come chirurgo generale per  formare un’unità specializzata dei servizi militari sudafricani. Il suo compito era quello di raccogliere informazioni sulle capacità di guerra biologica chimica di altri Paesi in un progetto denominato in codice  Project Coast. Dopo il suo rapporto preliminare, Basson divenne il responsabile del progetto e cominciò a lavorare sulla chimica del Paese e le capacità di armi biologiche. Reclutati circa 200 ricercatori provenienti da tutto il mondo poté godere di grossi fondi annuali e di grande libertà operativa.

Nel 1980 Basson e il progetto furono presumibilmente coinvolti in attacchi e omicidi contro i membri dei movimenti anti-apartheid. I leader africani in Sud Africa, Angola e Namibia sostennero in seguito che le sostanze chimiche più pericolose furono utilizzate per il controllo della folla nel Paese. Basson forniva sostanze chimiche letali da utilizzare contro importanti attivisti anti-apartheid, continuando a viaggiare in tutto il mondo per raccogliere informazioni sui programmi di guerra chimica e biologica, stringere rapporti e impostare altre società di comodo e intessere rapporti  con ulteriori società di comodo, forse per il riciclaggio di denaro.
Quando F.W. de Klerk  divenne presidente nel 1990, ordinò di fermare la produzione di sostanze chimiche e di distruggere gli agenti letali. Basson e il Project Coast si concentrarono allora  sugli agenti chimici non letali e prodotti chimici che il governo non aveva vietato: una grande quantità di ecstasy e Mandrax che sono stati apparentemente esportati o venduti ai trafficanti di droga nelle comunità attive nel movimento anti-apartheid. La maggior parte delle scorte risultò scomparsa in seguito.

Nel gennaio del 1992, il Mozambico riferì che un elicottero sudafricano aveva attaccato i soldati con il rilascio di una sostanza letale sconosciuta che  portò a quattro decessi. Fu allora che scattò l’indagine da parte delle Nazioni Unite, Stati Uniti e il Regno Unito, la sostanza fu identificata come agente nervino BZ . Stati Uniti e Gran Bretagna cominciarono a esercitare pressioni sul governo sudafricano e nel gennaio 1993 il Project Coast fu liquidato e Basson  fu ufficialmente ritirato e assunto a smantellare il progetto. L’inchiesta del governo in seguito scoprì che c’erano grandi quantità di prodotti chimici e di agenti mancanti.

Il processo a Basson ebbe inizio il 4 ottobre 1999 a Pretoria. Allora  i sudafricani lo avevano soprannominato “ Dottor Morte”. Basson ha affrontato 67 accuse, tra cui il possesso di droga, il traffico di droga, frode e appropriazione indebita di un totale di R36.000.000, 229 omicidi e cospirazione per omicidio e furto. L’accusa presentò 153 testimoni, ma il caso ben presto iniziò a girare contro di loro. L’11 ottobre 1999 il giudice Willie Hartzenberg respinse 6 capi d’accusa importanti, tra cui quattro accuse di omicidio e di possibile coinvolgimento in 200 morti in Namibia, perché i crimini erano stati commessi in altri Paesi, per di più Basson era stato incluso nell’amnistia del 1989 della Nabibia. Hartzenberg dopo aver rinviato il processo per due settimane, ridusse i capi d’accusa a 46.

Basson chiamò solo un testimone, se stesso . Nel luglio 2001 Basson ha cominciato a presentare la propria testimonianza, parlando per 40 giorni. Egli ha affermato di aver imparato a conoscere le armi di distruzione di massa da Saddam Hussein, che aveva infatti avuto via libera al progetto e che aveva scambiato informazioni con i governi stranieri. Tecnicamente, tutto ciò  era legale. La difesa ha sostenuto che Basson avrebbe dovuto l’immunità per tutto ciò che era accaduto in Namibia. Il 22 aprile 2002 il giudice Hartzenberg respinse tutte le restanti accuse contro Basson e gli concesse l’amnistia.  Il processo durò 30 mesi. Lo Stato ha minacciato di impugnare la sentenza a causa di imprecisioni legali, ma la Corte di Cassazione ha rifiutato di ordinare un nuovo processo nel 2003.

Dopo il suo rilascio, Basson ha continuato a viaggiare in tutto il mondo come un ospite d’onore, e ha fondato il proprio studio medico privato. Nel giugno 2005, un gruppo di ricercatori svizzeri ha interrogato circa il commercio illegale di armi chimiche e materiale nucleare e ha chiesto al governo sudafricano di cessare la cooperazione con lui .
Nello stesso anno la Corte Costituzionale, la più alta corte del Sud Africa, ha annullato la sentenza della Corte di Cassazione, stabilendo che i reati commessi al di fuori del Paese potrebbero essere perseguiti in Sud Africa. Iniziò il secondo processo sulla condotta di Basson… dopo le ulteriori indagini delle sette accuse mosse contro di lui ne sono rimaste  solo due nel 2007.
L’udienza relativa alle accuse contro Basson derivanti dal suo coinvolgimento nel programma di guerra biologica chimica del governo dell’apartheid e negli anni 1980 e all’inizio del 1990 è ancora in corso, mentre i Sudafricani sembrano avere dimenticato i suoi misfatti a parte i parenti delle vittime.
Considerati il lavoro sporco di Bassom, la sua impunità e i suoi legami con i Paesi del Medioriente,  fa dunque meraviglia un articolo del 15 settembre “Il segreto dei gas israeliani” del francese Thierry Meyssan?

Sono le ricerche israeliane sulle armi chimiche e biologiche ad aver spinto storicamente la Siria a respingere la Convenzione che mette al bando le armi chimiche. Questo è il motivo per cui la firma di Damasco su tale documento rischia di evidenziare l’esistenza, e eventualmente il perseguimento, della ricerca sulle armi destinate ad uccidere le sole popolazioni arabe?

Le armi chimiche hanno due usi: sia quello militare sia quello volto a sterminare una popolazione… Un secondo uso è lo sterminio delle popolazioni civili prima della colonizzazione del loro territorio. Così nel 1935-36, l’Italia fascista conquistò gran parte dell’Eritrea eliminando la sua popolazione con il gas mostarda. In questa prospettiva coloniale, dal 1985 al 1994, Israele finanziò segretamente le ricerche del dottor Wouter Basson presso il laboratorio Roodeplaat (Sud Africa). Il suo alleato, il regime dell’apartheid, cercava di mettere a punto delle sostanze, chimiche e soprattutto biologiche, che avrebbero ucciso solo gli individui secondo le loro “caratteristiche razziali”(sic), che si trattasse dei palestinesi in particolare e degli arabi in generale, o persone dalla pelle nera… La Commissione per la Verità e la Riconciliazione non è stata in grado di determinare i risultati ottenuti da questo programma, né quel che sia diventato. Tuttalpiù ha dimostrato il coinvolgimento in questo enorme progetto segreto degli Stati Uniti e della Svizzera.

È stato accertato che diverse migliaia di persone sono morte come cavie del dottor Basson… Se si capiscono le ragioni per le quali né la Siria né l’Egitto hanno firmato, nel 1993, la Convenzione, l’opportunità offerta da Mosca a Damasco per unirsi ad essa oggi è un affare: non solo mette fine alla crisi con gli Stati Uniti e la Francia, ma le permette anche di liberarsi di scorte inutili diventate sempre più difficili da difendere. Per tutti gli scopi pratici, il presidente al-Assad ha specificato che la Siria agirebbe su richiesta della Russia, e non sotto costrizione degli Stati Uniti, un modo elegante per sottolineare la responsabilità di Mosca di proteggere in futuro il Paese da un eventuale attacco chimico israeliano.

In effetti, Israele non ha ancora ratificato la Convenzione. Questo potrebbe diventare rapidamente un peso politico a carico di Tel Aviv. Questo è il motivo per cui John Kerry vi si è recato, pochi giorni fa, per discuterne con Benjamin Netanyahu.

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