Diritti UmaniPalestinaPrimo Piano

Gaza: esecuzioni e aggressioni sessuali all’ospedale Kamal Adwan

Un nuovo rapporto dell’Euro-Med Human Rights Monitor ha rivelato la scioccante condotta delle forze armate israeliane, tra cui esecuzioni e aggressioni sessuali, durante il recente assalto all’ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia, nella Striscia di Gaza. 

Secondo le testimonianze raccolte dall’osservatorio per i diritti umani, l’ultimo assalto israeliano all’ospedale di Gaza settentrionale ha comportato uccisioni deliberate ed esecuzioni sul campo, nonché aggressioni sessuali e fisiche nei confronti di donne, tra cui membri del personale medico e civili sfollati. 

L’esercito israeliano ha fatto esplodere robot con trappole esplosive vicino a diverse case abitate, causandone il crollo e uccidendo civili al loro interno. Soldati israeliani hanno giustiziato civili sul posto, mentre altri portavano bandiere bianche”, secondo i resoconti dei testimoni oculari citati nel rapporto. Decine di donne e ragazze sono state arrestate e sottoposte a gravi abusi. Sono state picchiate e costrette a togliersi l’hijab e gli abiti. 

Quelli dentro e intorno all’ospedale sono stati costretti a fuggire fuori dalla parte settentrionale di Gaza sotto la minaccia delle armi. Decine di persone sono state rapite dalle forze israeliane durante il raid, tra cui il direttore dell’ospedale Kamal Adwan, Hussam Abu Safia.

“Sono un paramedico volontario. Ero ospite in una casa vicino all’ospedale Kamal Adwan con 11 civili. Verso le 12:30 di venerdì, abbiamo sentito un veicolo avvicinarsi. Ho detto ai civili presenti che sembrava che l’esercito stesse piazzando dei robot esplosivi. Guardando fuori dalla finestra, ho visto diversi robot davanti alle case della zona”, ha dichiarato un testimone oculare al monitor Euro-Med. 

Sui social media circola l’ultima fotografia scattata al direttore dell’ospedale Safia, prima del suo rapimento da parte delle truppe israeliane. Lo si vede mentre cammina in mezzo a un cumulo di distruzione, con i carri armati israeliani davanti a lui. 

A Gaza l’inferno senza fine

Il 27 dicembre le forze israeliane hanno preso d’assalto l’ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza, evacuando la gente sotto la minaccia delle armi e dando alle fiamme la struttura dopo i brutali attacchi nelle vicinanze dell’ospedale, che hanno causato almeno 50 vittime in meno di 24 ore. 

Ciò rientra nell’attuazione non ufficiale del Generals’ Plan, che mira a rendere inabitabile la parte settentrionale di Gaza attraverso la distruzione di massa, l’uccisione e l’espulsione. L’obiettivo di Israele è di svuotare completamente la parte settentrionale di Gaza e trasformare l’area in una zona militare isolata.

La guerra di Israele contro il settore sanitario nel nord di Gaza, che rientra in questo piano, mira a rendere l’area invivibile. L’ospedale indonesiano nel nord di Gaza è stato in gran parte distrutto e recentemente circondato dalle truppe israeliane. I funzionari affermano che l’ospedale potrebbe non riaprire mai più. 

Il 29 dicembre, l’esercito israeliano ha continuato a lanciare attacchi contro gli ospedali di Gaza, bombardando l’ospedale Al-Ahli (Baptist) e l’ultimo piano dell’ospedale Al-Wafaa a Gaza City. Almeno otto persone sono state uccise nell’attacco all’ospedale Al-Wafaa, secondo il corrispondente di Palestine Today. 

di Redazione

Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi