Gaza e il dramma degli ordigni inesplosi

L’organizzazione Handicap International ha avvertito che gli ordigni inesplosi nella Striscia di Gaza rappresentano un “pericolo enorme” per gli sfollati che tornano alle loro case nel territorio palestinese devastato, chiedendo il permesso di portare le attrezzature necessarie per lo sminamento, proprio come hanno fatto in precedenza le Nazioni Unite.
L’avvertimento dell’organizzazione è arrivato pochi giorni dopo l’entrata in vigore di un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra, in seguito a più di due anni di guerra genocida da parte di Israele, che ha lasciato circa 42mila palestinesi con ferite gravissime su oltre 170mila feriti, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Anne-Claire Yaeesh, direttrice dell’organizzazione nei territori palestinesi, ha affermato che “i rischi sono enormi”, stimando che circa 70mila tonnellate di esplosivi siano state sganciate su Gaza dall’inizio dell’ultima guerra nell’ottobre 2023.
Yaeesh ha aggiunto che “gli strati di macerie e detriti sono estremamente spessi” e che “stiamo affrontando pericoli molto seri” su un terreno “estremamente complesso”, a causa dello spazio “limitato” nelle aree urbane densamente popolate.
A gennaio, il Servizio delle Nazioni Unite per l’Azione contro le Mine (UNMAS) ha riferito che, secondo le stime, tra il 5% e il 10% delle munizioni sparate su Gaza non erano esplose. Tuttavia, da allora tali stime non sono state aggiornate, nonostante gli attacchi israeliani siano continuati, inclusa l’operazione su larga scala lanciata lo scorso mese dall’esercito di occupazione israeliano a Gaza City.
Israele impedisce lo svolgimento di operazioni di bonifica a Gaza
In un contesto correlato, l’UNMAS ha dichiarato all’Agence France-Presse (AFP) che le restrizioni imposte negli ultimi due anni a Gaza hanno impedito lo svolgimento di operazioni di indagine su larga scala. L’agenzia ha aggiunto che, di conseguenza, non ha un “quadro completo della minaccia rappresentata dagli esplosivi e dagli ordigni nella Striscia di Gaza”.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha annunciato lunedì che gli operatori umanitari “sono stati in grado di valutare i rischi legati agli esplosivi lungo le strade principali”.
L’OCHA ha aggiunto che attualmente l’UNMAS dispone solo di “un numero limitato di veicoli blindati sul campo, il che significa che è possibile effettuare solo un numero limitato di valutazioni giornaliere del rischio esplosivo”.
L’UNMAS ha inoltre dichiarato all’AFP di “non aver ancora ricevuto l’autorizzazione dalle autorità israeliane per portare l’equipaggiamento necessario” per la bonifica degli ordigni inesplosi a Gaza, sottolineando che “tre veicoli blindati sono in attesa al confine per entrare nella Striscia”, il che consentirebbe “operazioni più sicure e su larga scala”.
Handicap International, nota anche come Humanity & Inclusion nei Paesi di lingua inglese, è un’organizzazione non governativa specializzata nella bonifica delle mine e nell’assistenza alle vittime delle mine antiuomo.
di Redazione