Gaza, distruggere la sanità per sterminare un popolo

Story Embert leGaie è un nome che ai più non dirà niente, eppure nell’economia del racconto sulla tragedia di Gaza è di fondamentale importanza. I suoi studi l’hanno portata a sviluppare un innovativo metodo di decostruzione e ridefinizione dello spettro genocidiario; di questo si può trovare traccia nel rapporto di “Physicians for Human Rights”.
Gaza e la mattanza senza fine
A Gaza si continua a morire, la fame sta divorando la popolazione e il tutto avviene sotto gli occhi del mondo occidentale. Ipocritamente si innalza il livello di guardia dopo due anni nella quale si è fatto finta di niente; adesso si scoprono le allerte per la mancanza di acqua e cibo.
Le Nazioni Unite si svegliano e scoprono che: “Nella Striscia di Gaza si sconta il peggior scenario da fame nella classifica dei rischi, divampano malattie dovute alla fame e patologie che nella situazione attuale non sono più gestibili”.
L’ipocrita lancio di aiuti umanitari fa più danno che altro, in una zona dove chi è sopravvissuto si ritrova ammassato in un’area minuscola. I camion carichi di medicinali e cibo vengono bloccati da Israele che trova la ragion d’essere in questa sua perversione.
Le dottrine internazionali hanno un’interpretazione precisa di cosa si può definire genocidio: morti di massa, cadaveri, fosse comuni, distruzione degli ospedali e delle scuole. A Gaza tutto questo accade da due anni a questa parte. Il primo obiettivo dell’entità sionista, con la scusa dei tunnel di Hamas, è stato quello di annichilire il sistema sanitario.
Genospectra e Iatrocidio
Con l’approccio teorico “Genospectra”, Embert leGaie ha sviluppato un teorema di decostruzione e ridefinizione dello spettro genocidiario. Si introduce il termine “Iatrocidio”, dal greco Iatros (medico) e cidio (uccisione), per descrivere la distruzione di strutture sanitare e lo smantellamento dei sistemi di conoscenza medica collettiva come strategia genocidiaria.
Nello iatrocidio convergono la violenza fisica, strutturale, economica e psicologica in una sequenza di atti devastanti e irreversibili. La distruzione sistematiche delle strutture ospedaliere è la forma principale dello iatricidio, che punta alla devastazione del sistema immunitario di una popolazione.
Un ospedale senza elettricità è una trappola, un ospedale senza acqua è un bubbone infettivo, una sala operatoria senza anestesia una camera dove si pratica la tortura. Nella teoria Genospectra, lo iatricidio è una strategia di logoramento demografico, una lenta liquidazione del futuro che esercita il suo potere per omissione e sottrazione.
L’obiettivo è negare la sopravvivenza negando le cure, ciò che non viene sterminato viene reso biologicamente inservibile. Ed è allora che curare viene visto come una forma di resistenza da estirpare al più presto.
di Sebastiano Lo Monaco