Gaza avvolta nel sangue e nel fuoco

Gli incessanti attacchi aerei israeliani hanno lasciato la città di Gaza in rovina, uccidendo centinaia di persone, sfollandone quasi mezzo milione in soli tre giorni e preparando il terreno per un’invasione terrestre su vasta scala. Fonti palestinesi e media regionali riferiscono che interi quartieri sono stati rasi al suolo, mentre l’esercito occupante persegue quello che i funzionari di Tel Aviv chiamano il piano “Gideon’s Chariots 2”, apertamente dichiarato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Le forze israeliane si sono schierate lungo diverse direttrici attorno a Gaza City, concentrandosi nei settori nord-orientale, nord-occidentale e meridionale, mentre aerei da combattimento e artiglieria continuano a bombardare i quartieri residenziali.
Al Jazeera ha riferito che i distretti di Zeitoun, Sabra, Shuja’iyya, Sheikh Radwan, Tuffah e Daraj hanno subito i bombardamenti più pesanti, senza che vi sia traccia di veicoli terrestri israeliani che abbiano compiuto profonde avanzate nel centro urbano.
Le postazioni militari vengono utilizzate per colpire incessantemente le abitazioni civili, con carri armati di stanza nelle zone di bombardamento di al-Sudaniya, come al-Karama, Baltuom e nelle vicine strutture di comunicazione.
Nel sud, le truppe israeliane hanno preso il controllo delle strade principali nei pressi dell’Università di Gaza, colpendo le torri residenziali di Tel al-Hawa con droni esplosivi. I media palestinesi, citando testimoni oculari, hanno riferito che 400mila persone sono state sfollate in soli tre giorni a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti.
Il Ministero della Salute di Gaza ha confermato che in questo periodo sono state uccise in media 80 persone al giorno, e molte altre sono rimaste sepolte sotto le macerie.
I bombardamenti hanno distrutto anche tutte le principali torri di comunicazione, interrompendo la connessione internet nella parte settentrionale di Gaza, mentre l’approvvigionamento idrico è stato interrotto per circa 800mila civili sfollati. I resoconti descrivono una città sull’orlo del collasso.
Gaza resa inabitabile
Gli aerei israeliani continuano a colpire affollati rifugi e convogli di civili che tentano di fuggire, mentre i carri armati nel nord si spingono più in profondità lungo al-Jalaa Street per la prima volta in oltre un anno. Interi isolati ad Abu Iskandar, al-Zarqa e al-Nafaq sono stati rasi al suolo. Gli abitanti descrivono un assedio soffocante: interi quartieri distrutti, cibo e acqua scarseggiano e migliaia di persone costrette a dormire per strada.
Gli elicotteri israeliani hanno sganciato bombe pesanti su zone civili, mentre unità dell’esercito hanno piazzato ordigni esplosivi attorno alle case di Sheikh Radwan e Abu Iskandar. Fonti locali avvertono che l’80% della città di Gaza è ora sotto il controllo diretto dell’esercito di occupazione.
Famiglie sfollate si stanno ammassando ad al-Nasr, nel campo profughi di Shati e nella città vecchia vicino al porto di Gaza. La portata della distruzione suggerisce che lo sfollamento non è più volontario, ma imposto tramite la distruzione sistematica delle infrastrutture, trasformando Gaza in una terra inabitabile per la sua popolazione.
di Redazione