Gaza: aiuti marittimi inadeguati
Il governo di Gaza ha affermato che l’invio di una nave umanitaria da Cipro al territorio assediato, rappresenta una risposta inadeguata ai bisogni dei suoi 2,4 milioni di abitanti. “Secondo quanto annunciato, il carico della nave non supera quello di uno o due camion”, ha dichiarato in un comunicato Salama Marouf, portavoce dell’ufficio stampa del governo. Ha aggiunto che alcune domande sulla logistica dell’operazione sono rimaste senza risposta e ha sollevato preoccupazioni sulle ispezioni israeliane.
Il movimento di Resistenza palestinese Hamas ha anche respinto una dichiarazione dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) sugli aiuti alla Striscia di Gaza, affermando che si tratta di una dichiarazione del fallimento della comunità internazionale.
Il gruppo della Resistenza ha espresso queste osservazioni mercoledì scorso dopo che l’Unrwa ha affermato che non esiste la volontà internazionale di portare aiuti a Gaza alla luce della diffusa e crescente carestia nel territorio assediato.
Questa “è una dichiarazione del fallimento della comunità internazionale e delle Nazioni Unite, e una sottomissione alle politiche di genocidio portate avanti dal criminale esercito di occupazione sionista contro il nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato Hamas. Ha inoltre invitato “tutte le parti attive” ad agire immediatamente per costringere le autorità israeliane ad aprire tutti i valichi terrestri con la Striscia di Gaza, in particolare i valichi di Rafah e Kerem Shalom. Il movimento palestinese ha inoltre sottolineato la necessità di affrontare “la scarsità di scorte alimentari di emergenza, che minaccia di morte centinaia di bambini”.
Gaza Resiste
Il regime israeliano ha lanciato il 7 ottobre la guerra a Gaza dopo che Hamas ha lanciato l’operazione Al-Aqsa Storm contro l’entità occupante, in risposta alla decennale aggressione terroristica del regime israeliano contro i palestinesi. Dall’inizio dell’offensiva, il regime di Tel Aviv ha ucciso almeno 32mila palestinesi e ferito più di 73mila civili.
L’esercito israeliano ha limitato la consegna di forniture umanitarie nel nord di Gaza e migliaia di bambini vivono senza cibo e medicinali sufficienti. La prevenzione dei convogli di aiuti arriva mentre i funzionari umanitari hanno già lanciato un terribile avvertimento, affermando che, a meno che non venga attuato un cessate il fuoco e gli aiuti non vengano aumentati in modo significativo, si prevede che il bilancio della malnutrizione e delle malattie aumenterà, portando a un’allarmante perdita di vite umane.
di Redazione