Gaza: 4.500 amputazioni dall’inizio del genocidio israeliano
Il Ministero della Salute palestinese ha annunciato che sono stati registrati 4.500 casi di amputazione degli arti superiori e inferiori nella Striscia di Gaza, dall’inizio del genocidio in corso da parte di Israele.
Il direttore dell’unità di informazione sanitaria del ministero, Zaher Al-Wahidi, ha annunciato venerdì che sono stati registrati 4.500 casi di amputazione fino alla fine del 2024, a causa del continuo e massiccio attacco israeliano alla Striscia.
Al-Wahidi ha spiegato che tra gli amputati ci sono 800 bambini e 540 donne, aggiungendo che queste cifre riflettono la portata del disastro umanitario che sta affrontando il popolo palestinese, in particolare donne e bambini.
Medici e funzionari governativi si aspettavano che il numero di casi di amputazione, soprattutto tra i bambini, sarebbe stato il doppio di quello annunciato, sottolineando che i continui attacchi israeliani e la distruzione di strutture civili rendono impossibile pubblicare statistiche accurate.
“È probabile che i numeri aumentino man mano che il genocidio continua, aumentando la pressione sul sistema sanitario, che sta già soffrendo per la carenza di forniture mediche a causa del continuo blocco imposto alla Striscia per più di 18 anni”, ha affermato al-Wahdi. Ha invitato la comunità internazionale ad agire con urgenza per porre fine alle violazioni israeliane e garantire la protezione dei cittadini palestinesi, affermando che il settore sanitario ha urgente bisogno di sostegno medico e umanitario.
Tragica situazione dei bambini di Gaza
Il Commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, ha descritto la tragica situazione dei bambini di Gaza come una “pandemia di disabilità”, evidenziando la mancanza di protesi e di centri di riabilitazione psicologica e fisica.
Lo scorso ottobre, Lisa Dutton, funzionaria dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, ha dichiarato ogni giorno a Gaza 10 bambini perdono una o entrambe le gambe a causa del genocidio. Numerose protesi vengono fornite nell’ambito degli aiuti umanitari forniti dai Paesi e dalle delegazioni mediche inviate nell’enclave.
Durante gli attacchi da parte di Israele, l’ospedale protesico Sheikh Hamad, l’unico ospedale specializzato in protesi e riabilitazione nella Striscia, è stato preso di mira e messo fuori servizio. Fin dall’inizio del genocidio, Israele ha preso di mira il settore sanitario a Gaza, bombardando e assediando gli ospedali e ordinandone l’evacuazione, oltre a vietare l’ingresso di forniture mediche.
Sostenuto dall’America, Israele sta portando avanti un genocidio nella Striscia di Gaza dall’ottobre 2023, uccidendo e ferendo più di 153mila palestinesi, per lo più donne e bambini. Più di 11mila palestinesi risultano scomparsi.
Israele continua i suoi massacri, respingendo i due mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale nei confronti del primo ministro Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro dell’esercito Yoav Galant, per aver commesso crimini di guerra e crimini contro l’umanità nella Striscia di Gaza.
di Redazione