Il futuro del Libano dopo le dimissioni di Hariri
Dopo due settimane di proteste di massa in Libano, il primo ministro Saad Hariri ha presentato martedì scorso le sue dimissioni al presidente Michel Aoun. “Ho raggiunto un vicolo cieco e abbiamo bisogno di un grande shock per contrastare questa crisi”, ha dichiarato Hariri. “Il mio invito a tutti i libanesi è di dare priorità all’interesse del Libano, alla sicurezza del Paese, alla protezione della pace civile e alla prevenzione del collasso economico prima di ogni altra cosa”.
Proteste contro la corruzione nel Paese
Il Libano è stato scosso da 13 giorni di massicce manifestazioni contro la classe politica, spronato dallo sdegno per la corruzione e una profonda crisi economica. Le proteste, che sono iniziate il 17 ottobre contro una proposta di imposta sulle chiamate WhatsApp, hanno fermato il traffico sulle autostrade a Beirut e nelle altre principali città libanesi. Centinaia di manifestanti hanno installato tende e occupavano strade e piazze. Le banche e le scuole sono rimastate chiuse per più di 10 giorni.
Il meccanismo politico in Libano ha immaginato soluzioni legali per la situazione attuale e le dimissioni di Hariri non possono essere viste come un punto morto politico per il Paese. Tuttavia, il comportamento degli attori politici in Libano subirà dei cambiamenti. Con le sue dimissioni, Hariri ha praticamente spostato la responsabilità dei problemi economici su Michel Auon e sui suoi sostenitori, tra cui Hezbollah. Questi problemi economici sono di fatto radicati nel sistema settario e la corruzione dei politici tradizionali unita alla loro “fedeltà” ad alcuni Paesi arabi occidentali e regionali.
La riluttanza di Hariri a soddisfare le richieste della gente potrebbe tenere lui e i suoi sostenitori lontani dalle proteste popolari per un breve periodo di tempo, ma comprometterà sicuramente la sua posizione nel futuro politico del Libano. L’Arabia Saudita, che è stata a lungo sostenitore della famiglia Hariri, ha abbandonato Saad per vari motivi, uno dei quali è la sua mancanza di una personalità stabile. Il tradizionale sostenitore del Golfo preferisce far seguire i suoi obiettivi da Samir Geagea, ex leader del Partito Falange e attuale leader del Partito delle Forze libanesi, meglio conosciuto come il “macellaio di Sabra e Chatila.”
Ruolo di Hezbollah in Libano
Il ruolo di Hezbollah, che è sempre stato un’ancora di stabilità, dovrebbe aumentare in modo significativo, poiché il Libano richiede più sacrificio e integrità politica che mai. A questo proposito, Hezbollah ha dimostrato di essere in grado di agire in modo professionale per soddisfare le esigenze del Paese.
L’esperienza acquisita dagli sviluppi negli ultimi due decenni dimostra che la notevole credibilità di Hezbollah e del suo lungimirante leader, la cui competenza politica è ovvia per tutti i libanesi, possono resistere alle tempeste. Hezbollah può anche essere un fattore determinante nel prevenire l’impatto dei piani transnazionali sui futuri sviluppi in Libano.