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Iran, molestie sessuali a scuola danno origine a #MeToo

A seguito delle molestie sessuali di un insegnante in una scuola privata nella parte occidentale di Teheran, alcuni iraniani hanno iniziato a usare il #MeToo su Twitter, condividendo le loro esperienze di molestie e aggressioni. Il 27 maggio, circa 40 genitori hanno presentato una denuncia contro un insegnante che ha presumibilmente mostrato comportamenti sessualmente molesti in una scuola privata nel distretto 2 di Teheran. Il maestro è stato presto arrestato e la scuola è stata chiusa.

molestie sessualiIl leader della Rivoluzione islamica, l’ayatollah Ali Khamenei, ha espresso rammarico per l’accaduto ed ha incaricato il capo della magistratura, Ayatollah Sadeq Amoli Larijani, di definire la giusta punizione per il crimine contro gli studenti. Larijani ha anche ordinato a Gholam Hossein Esmaili, capo del Dipartimento di Giustizia della provincia di Teheran, di agire in tempi brevi.

Le persone hanno condiviso le loro esperienze 

Utilizzando #MeToo centinaia di utenti iraniani hanno iniziato a condividere le loro esperienze angoscianti su Twitter. Un utente femminile ha anche raccontato la sua triste storia dicendo che un uomo che era solito riparare i vestiti nel loro vicinato una volta mi aveva accarezzato, ero così spaventata che ho lasciato i soldi sul bancone e sono scappata. Successivamente, dopo aver esposto denuncia, la polizia ha chiuso il suo negozio.

Perché #MeToo può essere una buona cosa?

Nell’ottobre 2017 #MeToo si è diffuso viralmente in tutto il mondo come hashtag usato sui social media per dimostrare la diffusa prevalenza di aggressioni e molestie sessuali, in particolare sul luogo di lavoro a seguito delle rivelazioni pubbliche di accuse di cattiva condotta sessuale contro Harvey Weinstein, l’ex produttore cinematografico americano e co-fondatore della società di intrattenimento Miramax.

Secondo il Centro di prevenzione e sensibilizzazione sessuale sull’università del Michigan, l’abuso sessuale è un atto di violenza, non di sesso. Mentre molti credono che l’abuso sessuale sia correlato con le società sessualmente represse, vale la pena ricordare che le persone non commettono violenza sessuale perché non hanno abbastanza opportunità sessuali. Le persone commettono violenze sessuali perché si sentono autorizzate ad avere il corpo di altre persone e ignorano il diritto al consenso altrui.

Normalmente un numero molto esiguo di persone riferisce la propria esperienza alle autorità. Molte vittime di abusi si incolpano di ciò che è successo a loro. Un numero significativo si sente imbarazzato e non pensa che la comunità possa etichettare la propria esperienza come seria o degna di attenzione professionale, o non ritiene che l’incidente sia stato abbastanza serio da meritare un rapporto.

All’interno del contesto culturale alcuni decidono di non denunciare le aggressioni sessuali in quanto non sanno come reagirebbero le loro famiglie e i loro amici e come la legge li proteggerebbe. Un altro problema risiede nella mancanza di istruzione ufficiale.

Ciò potrebbe anche essere dovuto al fatto che alcuni legano l’abuso sessuale all’abbigliamento delle donne. Da una parte, le persone possono subire violenza sessuale indipendentemente da cosa indossano o da come agiscono; anche uomini e bambini sono vittime di violenza sessuale. È importante sapere che in molti casi i perpetratori non sono mentalmente equilibrati e le loro ragioni per scegliere una vittima potrebbero non essere così semplici come pensiamo.

D’altra parte, ogni società ha alcune norme e standard di comportamento sociale accettati. In Iran, una società in cui i valori religiosi sono dominanti, il rispetto di determinati standard religiosi, etici e morali compresi i codici di abbigliamento e la necessità per le donne di vestire con modestia sono anche indispensabili per mantenere un equilibrio sociale.

Nondimeno, legalmente parlando, ciò che la vittima indossa non la rende in alcun modo responsabile dell’abuso. Come accennato in precedenza, le persone commettono violenza sessuale perché si sentono autorizzate ad avere il corpo di altre persone e ignorano il diritto al consenso altrui. I perpetratori usano spesso la scusa di come la vittima si è vestita o ha agito come un modo per evitare di assumersi la responsabilità del proprio comportamento sessuale criminale. Ma i perpetratori sono responsabili dei propri desideri e azioni da un punto di vista legale.

Sfortunatamente, la maggior parte dei perpetratori non commette solo un singolo crimine sessuale. La mancata segnalazione di tali azioni può motivare i trasgressori ad andare avanti con i loro crimini e commettere un danno indicibile e irreparabile alle vittime.

Il fatto che lo scandalo scolastico di Teheran abbia spinto alcuni iraniani a raccontare le loro esperienze traumatiche di aggressioni e molestie sessuali, per lo più avvenute durante la loro infanzia, è un piccolo passo avanti per rispondere a questa violenza in modo più efficace adottando misure tempestive e adottando leggi più restrittive.

Educare tutti i diversi gruppi di età e generi, compresi uomini, donne e, soprattutto, i bambini a proteggersi da tale violenza e imparare come rispondere a tali incidenti è un dovere per genitori, autorità e, soprattutto, enti educativi.

di Giovanni Sorbello

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