Francia chiude il 50% dei reattori nucleari a causa della crisi energetica
La Francia, uno dei principali esportatori di elettricità in Europa, ha messo offline 28 dei suoi 56 reattori atomici per difetti o manutenzione. Il passo arriva nel mezzo di una crisi energetica durata mesi, una delle peggiori nella storia europea.
Il reattore Golfech-2 da 1.300 megawatt gestito da Electricite de France (Edf) nel sud del Paese è stato spento per manutenzione, ha affermato la società in un deposito presso l’operatore di rete Rte. La sospensione, a causa di interruzioni prolungate dopo che sono stati rilevati problemi di corrosione in alcuni siti, dovrebbe costringere Edf ad acquistare elettricità dalla rete europea in un momento di forte domanda aggravata dalla carenza di gas naturale.
I controlli e le riparazioni, insieme alle soste programmate per il rifornimento di carburante e la manutenzione regolare, hanno riportato la produzione nucleare francese al livello più basso da oltre 10 anni. Si prevede che le chiusure aggraveranno i problemi di approvvigionamento dell’Europa, con l’energia nucleare che rappresenta oltre i due terzi della produzione di elettricità francese.
I prezzi giornalieri dell’elettricità in Francia nel 2022 sono stati in media quasi il 30% in più rispetto alla Germania, che fa più affidamento su gas e carbone per far funzionare i suoi impianti. Secondo quanto riferito, sono quattro volte superiori rispetto allo stesso periodo del 2021. Le importazioni francesi di elettricità sono state quasi uguali alle esportazioni nel primo trimestre, rispetto alle esportazioni nette di circa otto terawattora verso Gran Bretagna, Italia, Germania e Svizzera nello stesso periodo di 2021, secondo i dati dell’istituto di ricerca Fraunhofer Ise.
di Redazione
