Francia approva disegno di legge anti-musulmani
L’Assemblea nazionale francese ha approvato una legge per combattere quelle che definisce le cause profonde dell’estremismo. Purtroppo, questa misura è destinata a colpire milioni di musulmani in Francia.
Il testo amplierebbe in modo significativo i poteri del governo di chiudere le organizzazioni religiose e i luoghi di culto se si ritiene che diffondano “teorie o idee” che “provocano odio o violenza”. Richiederà anche tutte le associazioni di impegnarsi per iscritto a sostenere “valori repubblicani” – se vogliono ricevere sussidi statali.
Al fine di reprimere il finanziamento religioso da parte di Paesi come la Turchia, il Qatar o Arabia Saudita, la legge imporrà alle associazioni di dichiarare donazioni superiori a 10mila euro e di certificare i propri conti.
La legge propone criteri più severi per autorizzare l’istruzione domiciliare dei bambini di età superiore ai tre anni anni, per impedire ai genitori di portare i propri figli fuori dalle scuole pubbliche e di iscriverli a strutture religiose.
Il partito centrista del presidente Emmanuel Macron si è mobilitato attorno alla legge, con 347 parlamentari che hanno votato a favore, 151 contrari e 65 astenuti. Il testo sarà ora sottoposto a la camera alta, il Senato, dove il partito di Macron non detiene la maggioranza.
Il disegno di legge è stato presentato dopo la decapitazione avvenuta il 16 ottobre del maestro Samuel Paty da parte di un militante ceceno. Il raccapricciante assassinio di Paty è stato utilizzato da Macron come pretesto per rafforzare la sua posizione anti-islamica e prendere misure per portare i musulmani sotto un controllo più rigoroso.
Islamofobia in Francia
In risposta all’omicidio di Paty, Macron ha promesso che la Francia non avrebbe mai rinunciato ai “valori” dell’Illuminismo come il diritto di bestemmiare.
L’ampio disegno di legge, intitolato “Sostenere il rispetto dei principi della Repubblica”, è stato fortemente contestato da alcuni musulmani e legislatori che temono che lo Stato possa intromettersi nelle libertà essenziali puntando il dito contro l’Islam, la seconda religione più praticata in Francia.
di Yahya Sorbello