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L’ultima follia israeliana, un muro sotterraneo circonderà la Striscia di Gaza

di Giovanni Sorbello

Il regime israeliano sta progettando di costruire un enorme muro di cemento che si estenderà sotto il terreno lungo la Striscia di Gaza.

Secondo un rapporto del quotidiano ebraico Yedioth Ahronoth, la barriera si estenderà alcune decine di metri sotto terra e anche al di sopra della terra. L’ennesimo folle piano di Israele avrebbe lo scopo di eliminare la minaccia posta dai tunnel sotterranei utilizzati dalla resistenza palestinese per infiltrarsi in territorio israeliano.

Il muro, che si estenderà lungo i 96 chilometri che circondano l’enclave palestinese, ha un costo stimato di 568 milioni di dollari. Il rapporto osserva che il piano era già stato bocciato in passato dalle istituzioni militari, ma il ministero israeliano per gli Affari militari ha rifiutato di commentare la decisione.

I tunnel sotterranei sono necessari oltre che per difendere Gaza dagli attacchi israeliani, anche per trasferire beni di prima necessità, tra cui cibo e carburante per la popolazione civile assediata da anni. Lo scorso febbraio, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di difendere Israele attraverso la costruzione di barriere.

Tra le misure che Israele sta sviluppando in tal senso, c’è un sistema in grado di rilevare e distruggere i tunnel transfrontalieri. Dal 2004, il regime di Tel Aviv ha speso più di 250 milioni di dollari (gentilmente offerti dagli Usa) per sviluppare questo progetto.

Parlando sempre di muri ma spostandoci nei territori occupati della Cisgiordania, nel mese di aprile Tel Aviv ha ripreso i lavori di costruzione di una sezione del muro che circonda la West Bank. Le Nazioni Unite hanno dichiarato che quasi 60 chilometri della struttura ricadono sul territorio palestinese. Israele ha iniziato la costruzione della barriera intorno alla Cisgiordania nel 2002.

Con una decisione non vincolante, la Corte internazionale di giustizia ha stabilito nel 2004 che la costruzione della barriera è illegale e, come fatto dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha chiesto la sua demolizione. Tuttavia, Israele non ha mai preso in considerazione nessuna richiesta di qualsivoglia Ente internazionale, consapevole di godere di un’immunità non scritta che gli garantisce da decenni di perpetrare i peggiori crimini contro il popolo palestinese, senza mai pagare nulla.

Sempre di muri si parla anche sul confine settentrionale. Tel Aviv è anche impegnata a costruire muri e recinzioni varie nell’Alta Galilea, soprattutto nella zona occupata del Golan da Israele. In questo caso la minaccia si chiama Hezbollah. Ma questa, per Israele, sarà tutta un’altra storia.

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