Cronaca

Finlandia, il nuovo premier propone la settimana corta

Arriva dalla fredda ma sempre innovativa Finlandia l’ultima notizia che riguarda il mondo del lavoro che sta facendo discutere anche in Italia. Sanna Marin, il nuovo premier finlandese, ha lanciato la proposta di quella che una volta si definiva “settimana corta”. Di cosa si sta parlando? Secondo il premier finlandese le persone meritano di passare più tempo con le loro famiglie o per coltivare i propri interessi. Leggendo tale dichiarazione ci si rende conte del divario non solo geografico ma anche etico e morale che fa apparire il bel Paese ancora più lontano da Helsinki.

Finlandia, settimana corta senza riduzione stipendio

Eppure non siamo dinnanzi a nulla di rivoluzionario visto che già in nazioni come l’Olanda, la Svezia e la Danimarca la settimana corta è una realtà da molto tempo. Per la Finlandia si tratta del mantenimento di una promessa visto che la Marin aveva promesso la riduzione del tempo lavorativo senza che questo comporti un taglio dello stipendio. Quello che è stato promesso da Sanna Marin appare un sogno per il vetusto mondo del lavoro italiano che ha il primato europeo della classe lavoratrice che spende più tempo nei posti di lavoro.

Gli italiani lavorano 33 ore alla settimana con tre ore in più rispetto alla media Europea che è di 30 ore settimanali e con 7 ore in più rispetto alla Germania. Gli italiani lavorano un giorno in più alla settimana rispetto ai tedeschi che godono del minor orario lavorativo europeo: 26 ore settimanali. Innegabili le differenze rispetto al mondo lavorativo tricolore che è stato picconato e smantellato in modo continuo da tutti i governi, senza esclusione di colori, che non hanno fatto altro che togliere garanzie e sicurezze.

Generazioni di lavoratori che si ritrovano in quella descrizione sociologica di “working poor”, ossia lavoratori poveri che vivono poco sopra alla soglia di povertà pur avendo un lavoro, impedendogli così di poter avviare un percorso di vita che li porti ad affrancarsi dalla famiglia di provenienza che è diventata il vero ed unico ammortizzatore sociale che tiene in vita l’economia italiana.

Mantenere stessi standard lavorativi

Tornando alla Finlandia, attualmente l’orario di lavoro è uguale a quello italiano, con le classiche otto ore lavorative per cinque giorni a settimana. Ma, invece di ignorare il progresso tecnologico come si fa in Italia, si è capito che grazie a ciò si possono mantenere stessi standard lavorativi con una significativa riduzione degli orari di lavoro. Non si tratta di utopia visto che nella vicina Svezia tutto ciò è già realtà. A Göteborg, la seconda città più grande del Paese, nel 2015 è stato ridotto l’orario di lavoro a sei ore al giorno nelle case di riposo e nell’ospedale municipale, senza variazioni allo stipendio dei dipendenti.

I risultati oggi sono chiari: il personale è più felice, più sano e più produttivo. Come se non bastasse, grazie all’assunzione di un maggior numero di dipendenti sono aumentate le entrate fiscali. Inoltre, sono stati richiesti dai lavoratori meno giorni di malattia, meno pensioni di invalidità e il numero dei disoccupati è crollato

di Sebastiano Lo Monaco

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