Filippine. Finisce la “guerra dimenticata” a Mindanao
Il 27 marzo è stato finalmente siglato a Manila l’accordo di pace fra il Milf (Moro Islamic Liberation Front) e il Governo Filippino di Benigno Aquino; mette fine ad una guerra dimenticata che, dagli anni ’70, è costata almeno 150mila morti e infinite rovine all’isola di Mindanao, la più meridionale delle grandi isole filippine.
Da decenni il Milf islamico combatteva un conflitto sanguinoso per l’indipendenza dell’isola dal resto dello stato filippino, a schiacciante maggioranza cattolica; nel 1996 erano cominciate trattative di pace che s’erano trascinate fra alti e bassi fino ad oggi. Finalmente, con la mediazione della Malaysia, e soprattutto il coinvolgimento di un gruppo di contatto composto da organizzazioni internazionali come la Comunità S.Egidio da parte cattolica e l’associazione islamica Muhammaddiyad, si è giunti ad un accordo che prevede la creazione, entro il 2016, dell’entità politica Bangsamoro, con capitale a Cotabato, nella parte ovest di Mindanao.
L’entità politica, che aggruppa popolazione a netta prevalenza mussulmana, potrà godere di ampia autonomia e accesso alle notevoli risorse minerali presenti, con accordi in tema di forze di polizia e responsabilità delle acque territoriali; al contempo, il Milf dovrà progressivamente sciogliere le proprie milizie, che al momento contano circa 12mila armati.
Come sottolineato dagli esponenti di S.Egidio, non nuovi a queste mediazioni, e riconosciuto sia dal Governo Filippino che dal Milf, è stato fondamentale il dialogo instaurato in seno al gruppo di contatto fra le organizzazioni di matrice islamica e cattolica per il riconoscimento e il rispetto delle reciproche ragioni, e da queste rappresentate alle due parti.
L’accordo dimostra come il dialogo è arrivato dove decenni di guerra e distruzione non sono giunti. Intendersi si può, se lo si vuole… magari lo si volesse altrove.