Facebook nomina sionista nel consiglio di sorveglianza
Facebook ha nominato nel suo Consiglio di sorveglianza un ex funzionario del regime sionista, Emi Palmor, noto per la sua attività di “rintracciamento” dei palestinesi sui social media. La scelta ha sollevato molte preoccupazione circa la sua neutralità sulla Palestina.
Il Consiglio, descritto dal Ceo, Mark Zuckerberg, come “Corte Suprema” di Facebook, avrà il mandato di prendere “decisioni definitive e vincolanti sull’opportunità o la rimozione di contenuti specifici” da Facebook e Instagram, di proprietà del colosso dei social media.
Nel corso del suo mandato al ministero degli Affari giudiziari del regime israeliano, lavorando a fianco di Ayelet Shaked, un membro dell’estrema destra partito guidato da Naftali Bennett, Palmor ha rintracciato i palestinesi sui social media.
Palmor, secondo Jean Stern collaboratore della rivista La Chronique di Amnesty International, ha partecipato alla creazione di “Cyber Unit” nel 2016, utilizzata per sopprimere, limitare e sospendere i contenuti palestinesi su Facebook.
Adalah, l’organizzazione palestinese per i diritti umani con sede ad Haifa, afferma su New Arab che la Cyber Unit “ha deliberatamente preso di mira e represso decine di migliaia di account palestinesi, imponendo severe restrizioni alla libertà di espressione e di opinione”.
Secondo Adalah, nel 2017, il secondo anno della Cyber Unit di Palmor, il numero di “chiusure” è aumentato del 500 percento. Nel 2018 sono state registrate 14.285 “chiusure”.
Diversi gruppi palestinesi hanno denunciato il ruolo di Palmor in quella che hanno descritto come “museruola della libertà di espressione e censura dei difensori dei diritti umani, in particolare delle voci palestinesi, arabe e musulmane”.
di Redazione