Il killer di Orlando è strettamente collegato al Governo Usa; impennata dei titoli dei produttori di armi da fuoco
di Redazione
Omar Mateen, l’autore della strage alla discoteca di Orlando, era strettamente collegato al governo degli Stati Uniti, ha dichiararlo a Press Tv è stato l’ex contractor della Cia, Steven D Kelley.
Domenica scorsa, Omar Mateen ha preso d’assalto il locale Pulse, frequentato da gay, uccidendo 49 persone e ferendone altre 53, segnando la peggiore sparatoria mai avvenuta nella storia degli Stati Uniti. Il sospetto, identificato dai media americani come un presunto simpatizzante Daesh, è un cittadino statunitense di origine afghana di Port St. Lucie, in Florida.
“L’individuo è strettamente collegato al governo degli Stati Uniti, e c’è una lunga storia di coinvolgimenti con le agenzie governative”, ha osservato l’ex contractor. Il fatto che un club per omosessuali sia stato il bersaglio di questo attacco, fa capire come lo scopo fosse quello di produrre un grande effetto emotivo.
La strage di Orlando ha suscitato diverse altre reazioni, più o meno calcolate. Il giorno dopo l’eccidio, i titoli dei principali produttori di armi da fuoco hanno registrato un’impennata. Sappiamo bene quanto siano influenti negli Usa le lobby legate al commercio delle armi.
Questo tragico evento non poteva non avere conseguenze anche all’interno del dibattito politico che si sta vivendo negli Usa in previsione delle prossime elezioni presidenziali. Per Obama è stata occasione per l’ennesimo attacco da portare alle lobby delle armi, da sempre vicine ai repubblicani. Sotto attacco anche Trump, scomodo candidato repubblicano alle presidenziali che, grazie alle sue becere e populiste posizioni anti-musulmani, immigrati, omosessuali ect… si è trovato sotto un fuoco incrociato.
Questo ennesimo “attacco all’America” ha diverse chiave di lettura e diversi obiettivi. Purtroppo ad emergere e ad essere consacrate sono sempre le versioni ideate e costruite da quei centri di potere che, su questi attacchi, cercano di fortificare i propri interessi nazioni ed internazionali. Con buona pace e complicità di tutti.