di Siriana Marano
I capi militari degli Stati Uniti si sono riuniti nella Commissione Forze Armate del Senato per discutere sui continui abusi sessuali all’interno delle forze armate.
Il fenomeno è in costante aumento, la senatrice democratica Kirsten Gillibrand afferma che molte tra le vittime hanno paura a denunciare le violenze subite perchè temono che le loro carriere possano poi venir stroncate.
Gillibrand è l’autrice di una proposta di legge che prevede la gestione delle denunce di abusi sessuali al di fuori della catena di comando delle vittime, una possibilità che si sta facendo strada, ma alla quale, durante l’audizione in commissione forze armate, si sono apertamente opposti il capo di stato maggiore interforze, il generale Martin Dempsey, e il capo dei Marine, il generale James Amos.
Dempsey e Amos si sono detti a favore di molte tra le proposte dei parlamentari per affrontare il fenomeno, ma al tempo stesso sostengono che l’autorità giudiziaria sull’argomento debba rimanere ai comandi. “Il comandante deve chiamare il responsabile delle aggressioni a risponderne e non uno sconosciuto procuratore” afferma il generale Dempsey.
Ray Odierno, capo di stato maggiore dell’esercito, ha affermato che privare i comandanti dell’autorità giudiziaria avrà un impatto negativo sulla disciplina.
I comandanti, nonostante le loro obiezioni, non hanno però saputo dare spiegazioni sul modo in cui arginare il problema quando è uno dei comandanti stessi a molestare sessualmente una delle reclute subordinate.
Il problema continua ad essere al centro dell’attenzione pubblica. Un rapporto del Pentagono ha evidenziato che, lo scorso anno, ci sono state circa 26mila aggressioni sessuali nelle forze armate, ma solo 3374 casi sono stati denunciati. Il presidente americano, Barak Obama, è intervenuto sull’argomento affermando che si tratta di crimini vergognosi e scandalosi, che mettono in pericolo, non solo, l’efficienza delle stesse forze armate, ma anche la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
