AsiaDifesaPrimo Piano

Emirati Arabi Uniti schierano radar israeliano al largo delle coste dello Yemen

Gli Emirati Arabi Uniti hanno dispiegato un avanzato sistema radar di fabbricazione israeliana nella regione del Puntland, nella Somalia nord-orientale, intensificando le preoccupazioni sulla crescente presenza militare di Abu Dhabi nel Corno d’Africa.

Intelligence open source e immagini aeree confermano che il radar multimissione ELM-2084 3D AESA, prodotto dall’azienda di difesa israeliana ELTA, una sussidiaria di Israel Aerospace Industries, è stato installato nei pressi dell’aeroporto di Bosaso, adiacente alla base aerea gestita dagli Emirati Arabi Uniti.
Il radar, parte integrante del sistema Iron Dome del regime sionista, è in grado di rilevare minacce provenienti da missili, droni e artiglieria. Gli Emirati Arabi Uniti stanno utilizzando il sistema per monitorare i lanci di missili balistici e droni yemeniti verso obiettivi israeliani e rotte commerciali nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden.

Accordo di sicurezza tra Emirati Arabi Uniti e Israele

Questo sviluppo fa parte di un più ampio accordo di sicurezza tra Emirati Arabi Uniti e Israele, in particolare a partire dagli Accordi di Abramo del 2020. Abu Dhabi si è inoltre impegnata a istituire una base militare per Israele in Somaliland entro la metà del 2024, offrendo a quanto pare il proprio sostegno al riconoscimento internazionale dello Stato separatista in cambio del permesso di dispiegamento del regime sionista nei pressi dello stretto di Bab Al-Mandab.

Il posizionamento del radar nel Puntland, anziché nel territorio federale somalo, evidenzia le tensioni in corso tra la regione semi-autonoma e il governo centrale di Mogadiscio. I rapporti militari diretti degli Emirati Arabi Uniti con la leadership del Puntland hanno alimentato le speculazioni sul fatto che gli Emirati Arabi Uniti stiano sostenendo la spinta della regione verso una maggiore autonomia.

Gli osservatori avvertono che questa mossa riecheggia le tattiche della Guerra Fredda, in cui le potenze straniere sostenevano le fazioni locali per assicurarsi l’accesso alle vie d’acqua strategiche. Il Golfo di Aden e il Mar Rosso sono diventati punti critici tra la guerra in corso del regime sionista contro Gaza e gli attacchi di rappresaglia da parte delle forze armate yemenite di Ansarullah.

Il Ministero della Salute dello Yemen ha dichiarato lunedì che quasi 400 civili, per lo più donne e bambini, sono stati uccisi e feriti negli attacchi lanciati dagli Stati Uniti contro il Paese a sostegno di Israele. Il Ministero ha condannato la “palese aggressione statunitense contro la patria e il suo attacco diretto contro obiettivi civili”, compresi gli attacchi a una fabbrica nella capitale Sana’a.

di Redazione

Mostra altro

Articoli correlati

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio

IlFaroSulMondo.it usa i cookies, anche di terze parti. Ti invitiamo a dare il consenso così da proseguire al meglio con una navigazione ottimizzata. maggiori informazioni

Le attuali impostazioni permettono l'utilizzo dei cookies al fine di fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui ad utilizzare questo sito web senza cambiare le tue impostazioni dei cookies o cliccando "OK, accetto" nel banner in basso ne acconsenterai l'utilizzo.

Chiudi