Gli Emirati Arabi Uniti (Eau) hanno ritirato le loro truppe presenti nello Yemen, ma rimane un membro chiave della coalizione guidata dall’Arabia Saudita che dal marzo del 2015 ha avviato una brutale aggressione militare contro lo Yemen.
Funzionari della difesa degli Emirati hanno confermato che i livelli delle truppe degli Eau sono bassi, descrivendoli come una “ridistribuzione strategica”. I funzionari, tuttavia, hanno rifiutato di rivelare quanti soldati hanno lasciato lo Yemen e quanti ne rimarranno.
“Sicuramente, abbiamo livelli di truppe che sono giù per ragioni strategiche e tattiche a Hudaydah“, hanno dichiarato i funzionari, riferendosi alla città portuale yemenita strategica dove dovrebbe essere in atto un cessate il fuoco con l’intermediazione delle Nazioni Unite. I funzionari hanno parlato a condizione di anonimato perché non erano autorizzati a rilasciare dichiarazioni per motivi di sicurezza.
La coalizione guidata dai sauditi sta conducendo una brutale campagna militare contro lo Yemen dal marzo del 2015. Decine di migliaia di persone sono state martirizzate nel corso della guerra che ha già generato la peggiore crisi umanitaria del mondo, attirando critiche bipartisan nel Congresso degli Stati Uniti.
I crimini della coalizione saudita
Alla guida di una coalizione di alleati, l’Arabia Saudita ha invaso lo Yemen nel marzo 2015 nel tentativo di reinsediare l’ex presidente Abd Rabbuh Mansour Hadi, che si era dimesso a causa del malcontento popolare rifugiandosi a Riyadh. La guerra imposta inizialmente consisteva in una campagna aerea, ma in seguito è stato attivato un blocco navale e lo spiegamento sul terreno di mercenari. Inoltre, le forze armate della milizia fedeli ad Hadi, in linea con gli invasori, lanciano frequenti attacchi contro la popolazione yemenita. Si stima che l’aggressione abbia causato la morte di oltre 80mila yemeniti.
di Redazione
