Emirati apriranno ambasciata in Israele
Gli Emirati Arabi Uniti (Eau) apriranno un’ambasciata nei Territori palestinesi occupati entro cinque mesi, sulla scia dell‘accordo tra Abu Dhabi e Tel Aviv.
Il quotidiano Israel Hayom ha riportato che gli israeliani potrebbero ottenere un visto per recarsi nello Stato arabo del Golfo Persico dopo l’apertura della missione diplomatica. Abu Dhabi sta anche valutando l’apertura di un consolato ad Haifa o Nazareth.
Emirati: Israele partner importante per la pace
“Aspiriamo a un accordo di pace con Israele, ma la pace è in realtà con tutti gli israeliani, ed è molto importante per noi essere disponibili per la popolazione araba di Israele, che consideriamo un partner importante per la pace”, riporta una dichiarazione del ministero degli Esteri emiratino.
All’inizio di questa settimana, il ministero degli Esteri israeliano ha affermato che sia il regime che i funzionari degli Emirati Arabi Uniti avevano discusso dell’apertura di ambasciate durante i colloqui negli Emirati che hanno coinvolto anche le autorità americane.
In una dichiarazione congiunta rilasciata dalla Casa Bianca il 13 agosto, Israele e gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato di aver “accettato la piena normalizzazione delle relazioni”.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato pochi giorni dopo che avrebbero annullando il boicottaggio economico contro il regime di Tel Aviv, consentendo accordi commerciali e finanziari tra le due parti.
Il 31 agosto, il primo volo diretto da Tel Aviv ad Abu Dhabi ha portato una delegazione congiunta Usa-Israele nella capitale degli Emirati Arabi Uniti per colloqui con i funzionari emiratini per finalizzare l’accordo di normalizzazione.
Tutte le fazioni palestinesi hanno condannato all’unanimità l’accordo Emirati Arabi Uniti-Israele, descrivendolo come una pugnalata alle spalle della nazione oppressa e un tradimento della causa palestinese contro l’occupazione.
Serbia, Kosovo aprono ambasciate a Gerusalemme
Venerdì scorso, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che Tel Aviv e Pristina hanno concordato di stabilire rapporti diplomatici e il Kosovo, insieme alla Serbia, apriranno ambasciate a Gerusalemme.
Le osservazioni sono arrivate poco dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha fatto un annuncio simile a Washington, dove si è incontrato con i leader di Serbia e Kosovo. “Il Kosovo sarà il primo Paese a maggioranza musulmana ad aprire un’ambasciata a Gerusalemme”, ha dichiarato Netanyahu.
Il presidente del Kosovo, Hashim Thaçi, ha accolto con favore l’annuncio di Netanyahu su quella che ha definito “la genuina intenzione di riconoscere il Kosovo e stabilire relazioni diplomatiche”. Un altro grande giorno per la pace con il Medio Oriente. “Il Kosovo a maggioranza musulmana e Israele hanno deciso di normalizzare i legami e stabilire relazioni diplomatiche. Molto bene! Presto seguiranno altre nazioni islamiche e arabe!”, ha dichiarato Thaci.
Il premier israeliano ha anche annunciato che la Serbia trasferirà la sua missione diplomatica da Tel Aviv a Gerusalemme entro luglio 2021, diventando il primo Paese europeo a seguire le orme degli Stati Uniti nel ricollocare l’ambasciata. Il ministro degli Esteri israeliano, Gabi Ashkenazi, ha invitato gli altri Paesi a “seguire le orme della Serbia e trasferire le loro ambasciate a Gerusalemme”.
Trump ha riconosciuto Gerusalemme come la “capitale” di Israele nel dicembre 2017 e cinque mesi dopo ha trasferito l’ambasciata americana da Tel Aviv nella città occupata.
Israele rivendica l’intera Gerusalemme, ma la comunità internazionale vede il settore orientale della città come un territorio occupato e i palestinesi lo considerano la capitale del loro Stato. Ad oggi solo gli Stati Uniti e il Guatemala hanno ambasciate a Gerusalemme.
di Yahya Sorbello