“Elpis Nave Ospedale”, il cuore di Sicilia in Madagascar
Giorni fa, nel corso di una manifestazione solidale organizzata a Trapani dall’associazione A.TU.BA. Tuluile Bantu, abbiamo avuto il piacere di conoscere il Dott. Giancarlo Ungaro. Nato a Trapani nel 1956 e laureato in Medicina con una specializzazione in Chirurgia, ha all’attivo oltre 40 missioni sanitarie in Madagascar, Congo, Gambia, Ghana, Sap tomé, Angola, India. È fondatore dell’Associazione Elpis Nave Ospedale Onlus, di cui è Presidente.
Ciò che colpisce a primo impatto di Giancarlo è l’estrema semplicità che contraddistingue le grandi personalità. Con poche parole e tanti fatti, è stato capace di mettere in piedi un progetto umanitario che inorgoglisce la Sicilia intera. Inoltre, è autore di un meraviglioso libro “Diecimila miglia intorno all’Africa” Di Girolamo Editore, che invitiamo vivamente a leggere.
Conosciamo l’associazione “Elpis Nave Ospedale”
L’associazione “Elpis Nave Ospedale” Onlus, è un’organizzazione sanitario-umanitario-solidaristica attiva nell’ambito della cooperazione nazionale ed internazionale, che trae la sua naturale origine da una ventennale attività di volontariato svolta a supporto dei Paesi in via di Sviluppo in Africa, sopratutto in Madagascar.
In questo Paese, infatti, da un punto di vista strettamente sanitario, nel corso delle tante missioni effettuate negli anni 2000-2006 sono state inizialmente ristrutturate, attrezzate e rifornite diverse infermerie e dispensari sanitari gestiti dai missionari Salesiani e Gesuiti e sparsi sul vasto territorio del Madagascar, per il cui funzionamento sono state costantemente inviate equipe sanitarie, formate da personale volontario, autofinanziato.
Successivamente, è stato ristrutturato un vecchio seminario dei Gesuiti a Fianarantsoa e trasformato in ospedale, inaugurato ufficialmente nel 2008 e mantenuto in attività negli anni successivi con periodiche missioni sanitarie, durante le quali sono stati effettuati numerosissimi interventi chirurgici, visite plurispecialistiche e formazione del personale locale.
Dall’esperienza acquisita nel corso di queste attività ed attraverso lo studio del territorio si è inoltre palesata la necessità di disporre di mezzi d’intervento che potessero superare i limiti e le barriere fisiche territoriali di alcune località difficilmente raggiungibili con i mezzi convenzionali via terra e, pertanto, la volontà di portare aiuto sanitario e umanitario ai meno fortunati, si è concretizzata nell’ideazione e nella successiva realizzazione di una “Nave Ospedale” che, arrivando dal mare, risultasse, di fatto, uno strumento utile al potenziamento della programmata attività sanitaria, specialmente nelle zone più bisognose, isolate e disagiate.
Il “Progetto Nave Ospedale” è stato avviato nel 2009 con l’assegnazione ministeriale di un vecchio rimorchiatore sovietico poi peschereccio posto in disarmo per cessata attività. Dopo circa cinque anni sono stati completati i lavori di ristrutturazione ed il vecchio rimorchiatore RK38, trasformato in una nave ospedale, viene inaugurato ufficialmente nel settembre del 2014 con il nome di Elpis.
La nave “Elpis”, è dotata di due sale operatoria, oltre che di strumentazione per la diagnostica, laboratorio analisi, unità odontoiatrica, etc., e l’equipaggiamento della nave prevede anche l’impiego di strutture modulari come container sanitari amovibili, tende pneumatiche per l’allestimento di un ospedale da campo potendo così estendere l’attività sanitaria anche sulla terra ferma.
Le possibilità operative della nave ove se ne renda opportuno e/o necessario l’intervento sono:
– Sostegno sanitario nei Paesi a basso reddito con possibilità di svolgere attività chirurgica polispecialistica – Soccorso sanitario ed interventi umanitari in occasione di calamità naturali e/o emergenze di varia natura – Aiuti a profughi e/o migranti
– Effettuazione di programmi di prevenzione, campagne di vaccinazioni, telemedicina
– Attività di formazione e addestramento del personale locale, ricerca e raccolta dati
– Compartecipazione in missioni sanitarie con altre organizzazioni umanitarie o di soccorso
Tutto ciò rappresenta la vera “mission” dell’associazione “Elpis Nave Ospedale” Onlus, fortemente motivata dalla consapevolezza che la cooperazione internazionale mirata al sostegno sanitario per i più bisognosi di salute, costituisce, oltre che un atto di solidarietà verso i meno fortunati, anche il migliore investimento per ridurre il grande divario tra i Paesi ricchi e quelli poveri, che con i correlati fenomeni di migrazione di massa, di contrasti internazionali rappresenta la più grave minaccia alla pace nel mondo.
La nave Elpis è partita nel 2017 per la sua missione umanitaria con l’obiettivo di raggiungere il Madagascar, ed ha circumnavigato l’Africa a tappe lungo le coste atlantiche effettuando comunque assistenza sanitaria e formazione anche in altri Paesi con i quali sono stati attivati specifici accordi governativi. Prolungate soste operative sono state effettuate in Gambia, in Ghana, a Sao Tome ed in Angola, Paesi nei quali sono state effettuate circa 35 missioni sanitarie e più di 6mila prestazioni plurispecialistiche.
“Elpis” ha raggiunto il Madagascar in Aprile 2019 dove, in virtù di un formale accordo di cooperazione con il Governo locale svolge l’attività sanitaria e formazione in favore delle popolazioni più disagiate e bisognose delle coste, come da sempre prevede l’idea che ha animato questa iniziativa.
Escludendo solo un forzato periodo di stallo causato dalla pandemia Covid, negli ultimi anni sono stati infatti effettuati diversi progetti a beneficio delle popolazioni isolate del nord ovest del Madagascar come Nosy Be Nosy Mitsiu, Nosy Faly, Baie des Russes, Marotogny, etc., curando centinaia di persone, effettuando contestuale formazione verso il personale sanitario, raccogliendo importanti dati epidemiologici e formulando appositi report messi a disposizione del ministero malgascio della Salute.
La realizzazione di questo progetto, anche se l’attività sanitaria viene effettuata gratuitamente dai volontari, è ovviamente molto onerosa a causa dei costi di gestione della nave ospedale. Riteniamo opportuno e doveroso, rivolgere un appello a tutti coloro che vogliano prendere in considerazione la possibilità di sostenere la suddetta azione umanitaria, contribuendo al reperimento delle risorse economiche ed umane necessarie alla realizzazione della stessa, e/o proponendosi a diventare parte attiva e/o offrire la propria opera.
di Redazione