Cronaca

Election Day. Referendum flop, alle comunali vince Cdx

L’election day voluto fortemente per far convogliare nelle urne più elettori possibili non ha sortito l’effetto desiderato. I Referendum sulla giustizia hanno ottenuto l’affluenza più bassa nella storia della repubblica. Le percentuali si attestano tra il 19 e il 23%, numeri sconfortati per tutti coloro che hanno proposto i cinque quesiti e per i partiti che speravano in una modifica dell’architettura giudiziaria.

Election Day, le comunali

Nella stessa giornata di domenica 12 Giugno, si sono tenute anche le elezioni comunali. Ai seggi si sono recati gli abitanti di Palermo, Genova, Verona, Parma, Lodi (vedremo perché è importante), L’Aquila e Padova.

La sfida è la solita, quella tra il Cdx e il Csx ma dalle urne emerge che sì, il Centrodestra è avanti ma a farla da padrone è il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, che già nei sondaggi delle politiche nazionali è dato come primo partito. A poco è servito il palco di Verona dove la Meloni e Salvini si sono fatti fotografare tra abbracci e sorrisi, il redde rationem è già iniziato e la mezza debacle di Verone, oltre al flop dei referendum di cui Salvini è stato fervido sostenitore, stanno facendo venire i mal di pancia all’ex partito federalista.

A Verona, infatti, il calciatore Damiano Tommasi, vera sorpresa delle tornata elettorali, andrà al ballottaggio con Sboarina. Un risultato inaspettato, per il Cdx, perdere la città scaligera sarebbe un colpo basso, come se il centrosinistra perdesse Bologna, tanto per fare un esempio. Eppure, l’ex calciatore della Roma si è attestato un 40,9% di consensi che lo potrebbero mettere al sicuro nel ballottaggio. Sboarina, invece, si è fermato al 32,7%.

A Palermo, tra arresti e presidenti di seggio che hanno preferito vedere lo spareggio per la serie B tra la squadra rosanero e il Padova, vince, Lagalla. Miceli, candidato del centrosinistra si ferma ad un mesto 28%.
Genova conferma il sindaco uscente, Bucci del centrodestra contro Dello Strologo che si ferma ad un buon 38%.
Padova vira verso il centrosinistra, vince Giordani con il 56% mentre Peghin del centrodestra si ferma al 35%. A Parma vince il centrosinistra con Guerra, 43,5% mentre il candidato del Cdx, Vignali, si ferma al 22%.

Lodi, perché è importante?

La cittadina lombarda assume un particolare rilievo perché il candidato del “Campo Largo”, ossia Pd e M5S, Andrea Furegato di 25 anni, al momento è in vantaggio sul candidato di Cdx Sara Casanova. Per il Pd, ma non solo, l’eventuale conquista del comune sarebbe un colpo importantissimo perché sarebbe il tracciato per iniziare un dialogo con il partito guidato dall’ex premier Giuseppe Conte.
Il Pd, oltre a tutto questo, potrebbe riconquistare una cittadina che ha guidato dal 1996 al 2006, non è un caso che, Enrico Letta, abbia chiuso la campagna elettorale proprio a Lodi.

Il caso Verona

Il nervosismo in casa Lega è evidente, i risultati che arrivano dalla cittadina veneta non fanno altro che aumentare il malumore in casa leghista. Fratelli d’Italia è nettamente avanti alla Lega con un 11% dei consensi contro il 6% del partito guidato da Salvini. Verona è la roccaforte della Lega, l’eventuale sorpasso del partito di Giorgia Meloni difficilmente non avrebbe conseguenze. Salvini, da par suo, ostenta sicurezza: “Il leader del centrodestra non viene scelto adesso, sarà deciso dagli elettori alle prossime politiche, in ogni caso io corro contro il centrosinistra, non contro Fratelli d’Italia.”

di Sebastiano Lo Monaco

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