Palestina

Eid al-Adha, israeliani assaltano Al-Aqsa

In un’altra chiara violazione dei diritti umani, questa mattina i soldati israeliani hanno fatto irruzione nella moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, costringendo i musulmani, che stavano eseguendo le preghiere di Eid al-Adha, a lasciare il moschea. La festa di Eid al-Adha, o Festa del Sacrificio, è uno dei più importanti eventi del calendario musulmano.

Oltre 100mila palestinesi si sono radunati questa mattina ad Al-Aqsa per celebrare le preghiere dell’Eid. Le forze militari israeliane hanno assaltato i fedeli palestinesi fuori dalla moschea.

Eid al-Adha a Gaza

Mentre i musulmani in tutto il mondo sono andati come tradizione nei mercati diversi giorni prima dell’Eid per acquistare regali, dolci e nuovi vestiti per le loro famiglie, le persone di Gaza hanno affrontato l’Eid al-Adha in condizioni difficili imposte a causa dell’oppressione del regime israeliano.

Circa due milioni di palestinesi a Gaza quest’anno celebreranno un’altra festa di Eid al-Adha in condizioni difficili a causa del blocco israeliano. Come negli anni precedenti, la festa è nuovamente segnata dalla dilagante povertà e dalla disoccupazione. L’evento religioso arriva alla fine del pellegrinaggio dell’Hajj che si svolge nella città santa della Mecca in Arabia Saudita.

Crimini israeliani

Il Palestinian Center for Human Rights (Pchr) ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation di violenza e crimini da parte dei militari israeliani ai danni di civili palestinesi durante le manifestazioni della Grande Marcia del Ritorno, che si svolgono ogni venerdì nella Striscia di Gaza.

La commissione di indagine dell’Onu sulle violazioni del regime israeliano nel conflitto palestinese ha riferito che l’uccisione dei manifestanti palestinesi sul confine della Striscia di Gaza da parte delle forze israeliane rappresenta l’ennesimo crimine di guerra di Israele.

Secondo il Palestinian Center for Human Rights, questi crimini dimostrano come l’esercito israeliano ricorra all’uso eccessivo della forza contro i civili palestinesi, mostrando totale disprezzo per la loro vita. Invita, pertanto, la Comunità Internazionale a intraprendere azioni immediate ed efficaci per porre fine a questi crimini, appellandosi alle Alte Parti Contraenti della Quarta Convenzione di Ginevra del 1949, che obbliga all’art.1 di garantire il rispetto della Convenzione in ogni circostanza e sancisce l’obbligo ai sensi dell’articolo 146, di perseguire chi si presume abbia commesso gravi violazioni. Queste gravi violazioni costituiscono crimini di guerra ai sensi dell’articolo 147 della stessa convenzione e (I) Protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra. Intanto Israele continua a mietere vittime in spregio a tutte le leggi e la Palestina continua a piangere e a seppellire i suoi figli.

di Redazione

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