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Egitto: Amnesty International condanna le deportazioni forzate e le distruzioni di case sul confine di Gaza

di Giovanni Sorbello

Amnesty International ha condannato ieri l’espulsione di centinaia di residenti nella zona cuscinetto istituita dall’esercito egiziano al confine con la Striscia di Gaza, chiedendo la fine delle distruzioni arbitrarie di abitazioni e la deportazione forzata di civili. La zona cuscinetto è una delle più recenti misure di sicurezza adottate dall’Egitto nella sua guerra contro i gruppi “terroristici” che hanno intensificato gli attacchi contro le forze di sicurezza, da quando l’esercito ha deposto nel luglio 2013 tramite un colpo di Stato ordito da Stati Uniti e Arabia Saudita il presidente egiziano, Mohamed Morsi.

A fine di ottobre, i militari hanno distrutto con la dinamite decine di abitazioni che si trovavano vicino al confine con Gaza, pochi giorni dopo che un attentato suicida aveva ucciso 30 soldati nel nord della penisola del Sinai. L’Organizzazione non governativa per la difesa dei diritti umani ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che: “Le autorità hanno ignorato del tutto le garanzie fondamentali imposte dal diritto internazionale e soprattutto di consultare i residenti tramite preavviso, concedere adeguate compensazione per le perdite subite e garantire gli alloggi per coloro che non possono soddisfare i propri bisogni”.

Per le autorità egiziane, la zona cuscinetto, che ha una larghezza di 500 metri e si estende per circa 13,5 km dal confine, consentirà l’isolamento dei “terroristi” di Gaza e la conseguente riduzione dei tunnel utilizzati dalla Resistenza e dal popolo palestinese per rifornirsi di armi e beni di prima necessità – considerando l’embargo israeliano che attanaglia l’enclave costiera da diversi anni. Ciò comporterà la distruzione di più di 800 abitazioni e l’espulsione di circa 1100 famiglie. Una iniziativa richiesta espressamente dal governo israeliano per cercare di strozzare ancora di più 1,7 milioni di palestinesi che continuano a combattere per la sopravvivenza.

Amnesty International ha anche condannato “Il silenzio dei media che non hanno fatto luce sulle distruzioni delle abitazioni e le deportazioni forzate dell’esercito egiziano nel nord del Sinai”.

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