Egitto, Amnesty International condanna la nuova legge anti-terrorismo
In seguito all’assassinio del pubblico ministero Hisham Barakat e una serie di attacchi rivolti alle forze di sicurezza egiziane nel mese di giugno, é stata introdotta dal Consiglio di Stato una nuova legge anti-terrorismo, definita da Amnesty International come un “colpo al cuore delle libertà fondamentali”.
Boumedouha, il direttore del gruppo per i diritti del Medio Oriente e Nord Africa, dichiara che: “La legge anti-terrorismo proposta amplia notevolmente i poteri delle autorità egiziane e minaccia i diritti fondamentali alla libertà di espressione, di riunione e di associazione pacifica”.
Secondo i media egiziani, la legge anti-terrorismo darebbe maggior potere ai pubblici ministeri di detenere i sospetti per lunghi periodi e consentirebbe alle autorità di controllare i conti bancari di persone accusate di terrorismo.
Anche il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha più volte espresso preoccupazione per l’uccisione di manifestanti anti-governativi, e per i metodi brutali utilizzati dalle forze di sicurezza egiziane, soprattutto nei confronti dei sostenitori dell’ex presidente Mohamed Morsi, eletto democraticamente in Egitto e rovesciato nel luglio 2013 tramite un colpo di Stato militare guidato da al-Sisi, l’allora comandante dell’esercito, accusato di aver represso e massacrato centinaia di sostenitori del movimento dei Fratelli Musulmani.