Dobbiamo aspettarci una crisi su scala globale comparabile a quella russa del 1917?
L’ideologia economica dominante – liberalismo monetario – è in serio pericolo, mentre i keynsiani stanno felicemente battendo le mani, Il Capitale è un bestseller in Germania e l’opposizione liberale, anche a fronte della scuola dei “neo- austriaci,” patrocina “governi tecnici”. L’attuale crisi economica non è solo una crisi economica, ma anche intellettuale, crisi che diventa evidente quando vediamo come le decisioni anti-crisi vengono fatte in tutto il mondo, anche richiamando fantasmi marxisti del passato. Le ragioni di queste decisioni non sono chiare, le loro conseguenze a lungo termine sono imprevedibili e la loro natura politica è problematica.
Eppure ci sono persone che affermano di sapere che cosa sta succedendo. E’ il caso di Mikhail Khazin, un enfant terrible – di economia russa, licenziato dal Cremlino, che ultimamente in un suo articolo pubblicato su Worldcrisis.ru, visti i grandi cambiamenti nella situazione della politica mondiale, ritiene che non si possa credere nella continuazione della crisi economica, che esploderà in una crisi comparabile a quella russa del 1917, ma su scala mondiale.
Gli uomini dell’elite (finanziaria e burocratica) che vediamo sui giornali e in televisione hanno un compito nella vita “schiacciare sul nascere ogni tentativo di cambiare qualcosa nel sistema che dà loro una bella vita. E chi cerca di dare solo un suggerimento sulla situazione che richiede un cambiamento, deve essere sterminato con la massima brutalità – se non fisicamente, nel quadro della vita sociale e politica”.
Come risultato, le possibilità di realizzare riforme sono fortemente limitate, tanto che alla fine provocano un’esplosione, ha detto Khazin. Secondo lui, il classico esempio di questo tipo di “esplosione” è la Russia nel 1917, quando la mancanza di volontà dell’aristocrazia di cambiamenti nel Paese ha ucciso questo gruppo sociale, e quindi ha provocato cambiamenti fondamentali in tutto il Paese. Così, l’economista ritiene che “c’è una probabilità molto alta di aspettarci una crisi paragonabile alla crisi del 1917, ma su scala globale”. Khazin conclude che la più brillante vittoria contro l’elite della burocrazia e dei finanzieri, giunta all’ultima tappa, sarà di quello che egli chiama “Islam politico” e di altre forze radicali di opposizione che non offrono nessuna alternativa.
Mikhail Khazin è lo stesso che ha pubblicato nel 2003 il libro “Tramonto del dollaro dell’Impero e la fine della Pax Americana”, dove spiega in dettaglio la teoria della crisi economica negli Stati Uniti sviluppata da lui, O.Gregoriev e A. Kobyakov alla fine degli anni ’90, quando Khazin è stato licenziato da una posizione nel settore della consulenza del governo, per le sue critiche alle politiche che condussero alla default del 1998, a cui dedicheremo un articolo.
Mikhail Khazin non è solo l’economista che ha previsto nel 2003 la crisi economica del 2008, ma anche colui che, durante la sua visita in Lituania, nel 2013 ha avvertito che il periodo di consumo stimolato dal credito sarebbe presto giunto al termine, e che la seconda ondata della crisi economica avrebbe colpito la Lituania nell’ autunno del 2014.
Dal 1981, la crescita economica globale è stata alimentata dal consumo di credito stimolato. A tal fine, per la prima volta nella storia hanno impiegato il meccanismo di rifinanziamento del debito. Tra il 1981 e il 2008, la Federal Reserve ha abbassato i tassi di interesse per le banche da 19 per cento a zero. Bisogna rendersi conto che l’economia globale è ancora l’economia del dollaro Usa. Dal 2008, questo meccanismo per stimolare i consumi non funziona più. In teoria, si deve ripagare i propri debiti, ma in pratica, tutti sanno che questo è impossibile. L’economia non genera flussi finanziari sufficienti. La Grecia è un caso eccellente, avverte Khazin, che mette in guardia sulla seconda Grande Depressione che taglierà pensioni e lavoro, soprattutto se sarà firmato l’accordo di libero scambio tra Ue e Usa.
Ma Khazin non è solo tassi di interesse, inflazione o altre cose, parla anche di valori fondamentali che dovrebbero essere alla base di una economia moderna. Una deviazione di questi valori costituisce la contraddizione di fondo. Per questo motivo, questa economia è destinata a essere distrutta. Parlando di economia moderna, i suoi prerequisiti sono apparsi nel 16° secolo quando, dopo la “crisi d’oro”, l’umanità ha scelto il capitalismo moderno (cioè, l’uso di un interesse del prestito in produzione) per sopravvivere.
Questa teoria, questo modello sviluppato per circa 200 anni a un certo punto è apparso chiaro che era instabile. Dopo di che, lo sviluppo è continuato in due direzioni economiche :
Il primo è il ripristino del divieto di interessi su un prestito – afferma Khazin in un’intervista con il Prof. Мichael Laitman – nella nostra terminologia è chiamato lo sviluppo di un progetto socialista “rosso”. Aveva un solo difetto: i suoi seguaci stavano sviluppando la teoria nel 19° secolo, che era l’età della ateismo. Per questo motivo hanno reso la loro teoria fondamentalmente atea. Questo era il suo punto debole e alla fine ha perso a causa di questo. L ‘altro concetto, il progetto occidentale moderno, è un rifiuto ad ogni divieto. I “mondialisti” hanno scelto il percorso dello sviluppo della libertà nel senso seguente: l’uomo è libero di scegliere i propri limiti di base (comandamenti).
La creazione economica di questo sistema è una lunga storia, che ha avuto diverse fasi: 1913, l’istituzione della banca centrale e il Federal Reserve System degli Stati Uniti; 1944, l’accordo di Bretton Woods; 1971- rifiuto del gold standard di un dollaro, separazione definitiva di denaro dalla realtà e la creazione di un sistema in cui la moltiplicazione del denaro divenne l’elemento principale di un sistema economico.
Oggi questo sistema sta morendo davanti ai nostri occhi – sostiene Khazin – il modello socialista è stato distrutto. Il modello religioso è anche crollato, perché non suggerisce il modello di uno Stato. La civiltà occidentale moderna è una struttura satanica in cui la generazione di idee che portano profitto e denaro sono della massima importanza. Come risultato si ha il caos e uno molto pericoloso.Vediamo dal passato che è molto difficile trovare un percorso corretto, senza inondare il mondo di sangue.
In assenza di norme morali, sarà impossibile costruire un nuovo modello che deve essere inventato, perché il modello di oggi ha distrutto e distrugge gli standard morali. Il sollevamento degli standard morali ci tirerà fuori dalla crisi economica?