Il Disagio Sociale in Italia
E’ di oggi la notizia del Censis che, in Italia, il disagio sociale è in netto aumento. Cosa intendiamo per disagio sociale? Si intende quell’insieme di dinamiche che non fanno progredire, come dovrebbe una nazione.
Apprendiamo che l’Italia, il cortile Italia, ristagna in politiche di sviluppo inique che non portano a nulla ma che, se non incrementano, fanno poco per sopperire al bisogno della cittadinanza.
Disagio sociale. Restringimento del welfare, contratti capestro ai limiti del caporalato, mutui impossibili da ottenere, sicurezza economica come un nuovo El Dorado. Corruzione, tre mafie. Ci salvano gli stranieri e questo, se fossimo governati da gente seria e non da ominicchi o per non dire quaquaraquà, verrebbe messo in risalto.
A non far sprofondare il cortile, il pollaio Italia, nel baratro peggiore ci pensano coloro che, più degli italiani de “Prima gli Italiani” o dei “Padroni a casa nostra”, (le peggiori affermazioni becere e razziste che si potrebbero ragliare ai quattro venti), dicevamo che a non far sprofondare l’Italietta ci pensano gli “Stranieri. Perchè senza di loro si avrebbe una nazione con 2,5 milioni di minori e under 35 in meno.
Disagio sociale che porta gli italiani ad essere i siriani d’Europa, senza avere una guerra in casa ma con una condizione lavorativa che si trova, forse, nei teatri di guerra civile. A fuggire sono 102.159 mila, nell’ultimo anno. Noi non arriviamo via mare ma con i biglietti della RyanAir.
Disagio Sociale. Ci si trovano 6,9 milioni di italiani. Un incremento del 2,6% rispetto al 2010. 7,1 milioni gli italiani in deprivazione abitativa. 826mila in severa deprivazione abitativa. Disagio Sociale perchè il cortile Italia non è un Paese per genitori. No sussidi, pochi asili nido, nessuno sgravio fiscale. Orari di lavoro “inflessibili”.
Disagio Sociale per le coppie costrette alla Pma (Procreazione Medicalmente Assistita). Hai soldi? Vai all’estero. Non ne hai? Ti arrangi. Però oggi c’è il referendum. Si sconquassa la Costituzione, ma da domani l’Italia sarà una nuova Norvegia ma con il clima più mite.
di Sebastiano Lo Monaco