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Disabili, Lombardia taglia i contributi

Disabili – La Lombardia rappresenta la regione alla quale tutte le altre si ispirano, basta vedere come il neologismo “Modello Lombardia” venga utilizzato sino a Lampedusa. Quello che però la narrazione omette di dire è che, quel modello, non porta nulla di buono. Per capire di cosa si tratta basta andare in un ospedale, un pronto soccorso o provare a prenotare una visita in quello che, una volta, si chiamava Servizio Sanitario Nazionale.

Per capire meglio bisogna tornare indietro di quattro anni quando l’ondata di Covid-19, si abbatté in modo terribile proprio nella regione “locomotiva d’Italia.” Scarseggiavano i Pronto Soccorso, scarseggiavano le rianimazioni, non c’erano respiratori, mancavano camici, mascherine, personale e il perché è presto detto: quei reparti non portano introiti ma solo perdite. Per i manager, se vogliono stare nel “budget”, conviene tagliare le spese che vuol dire meno personale, meno macchinari, meno ausili medici.

Disabili e tagli ai sostegni

“Non è una regione per disabili”, verrebbe da dire parafrasando il film dei Fratelli Cohen, perché la Lombardia con la delibera 1669, voluta e votata dalla giunta di centro destra e approvata il 28 dicembre, ha tagliato il contributo economico ai familiari di persone con disabilità gravissima. Fontana e Co. non si sono inventati nulla perché hanno solo recepito quanto previsto dal Piano Nazionale per la non Autosufficienza 2022-2024, che prevede nei prossimi tre anni la progressiva conversione dei sostegni offerti come contributi economici in servizi erogati. Ad essere colpiti da questa scelta, saranno 11mila famiglie con persone affette da disabilità grave.

In sostanza è quello che accadrà, ma nella realtà saranno più i problemi che le soluzioni perché si tratterà di servizi standardizzati, stando alle proteste delle associazioni di settore.

Contributi economici insufficienti

650 euro è la cifra erogata sino adesso, 400 euro saranno quelli futuri e queste cifre, ridotte, sono quelle che verranno ricevute da chi è assistito da un caregiver. Saranno decurtati da 900 euro al mese a 700 euro a coloro che si trovano in una condizione di dipendenza vitale da macchinario. Le cifre diminuiranno anche per i ragazzi con disabilità che frequentano la scuola e coloro che convivono con lo spettro autistico, si passerà da 750 euro a 400. Si motivano i tagli sostenendo l’aumento dei servizi sociali erogati dai Comuni come previsto dal Piano Nazionale sulle non autosufficienze che è ancora da finanziare e lo si farà tagliano i contributi.

di Sebastiano Lo Monaco 

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