E’ notizia di Sabato 10 Dicembre che, il consiglio per i Diritti umani della magistratura iraniana ha espresso indignazione per quanto riguarda l’utilizzo dei “Diritti Umani come strumento per imporre ed avanzare le loro agende personali e militari”.
Sempre nella stessa dichiarazione, il consiglio ha dichiarato: “L’uso è strumentale, vi è da parte delle istituzioni internazionali la tendenza ad imporre il loro predominio ideologico, culturale e politico che diventa sempre più asfissiante e che andrebbe fermato”. La dichiarazione è stata pubblicata sul sito ufficiale del Consiglio dei Diritti Umani in occasione delle celebrazioni della giornata dei Diritti Umani, che viene celebrata ogni 10 Dicembre.
Le dichiarazioni non si limitano solo a questo, ma prendono una posizione netta e ben precisa sottolineando che: “Potenze arroganti, sfruttano le debolezze strutturali dei centri per i diritti umani di tutto il mondo per uccidere migliaia di innocenti in Siria, Yemen, Iraq e Palestina”. Politiche dalla doppia morale che prendono piede nell’organizzazione dei diritti umani.
I paladini, i sepolcri imbiancati, i simulatori che si stracciano le vesti ignorano, pacificamente, i diritti umani internazionali della quale si riempiono mefiticamente la bocca. Quei diritti che dovrebbero realmente difendere i popoli, vengono regolarmente inattesi. L’Iran è firmatario della Convenzione Internazionale dei Diritti Civili e Politici. Convenzione che è stata anche ratificata e che il presidente Rouhani ha promesso la messa in pratica delle disposizioni internazionali. L’Iccpr, International Covenant on Civil and Political Rights è stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dal 16 Dicembre 1966 ed è in vigore dal Marzo del 1976.
Il Giorno internazionale dei Diritti Umani è una commemorazione che nasce nel 1948 ad opera dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, giorno in cui si è adottata la dichiarazione universale.
di Sebastiano Lo Monaco
