Il problema dei diritti umani ha sempre suscitato forti tensioni e strumentalizzazioni, trasformando spesso questa problematica in arma politica da scagliare contro i “Paesi scomodi” (vedi Iran). Da sottolineare anche il fatto che diversi Stati, cosiddetti “difensori” dei diritti umani, spesso sono tra i primi responsabili e sostenitori del terrorismo internazionale (su tutti Usa, Israele, Francia, Arabia Saudita e Regno Unito).
A tal proposito, l’alto funzionario della magistratura iraniana, Sadeq Ardeshir Larijani, ha messo in evidenza la campagna di propaganda occidentale contro il sistema giudiziario della Repubblica islamica, affermando che alcuni Paesi che si definiscono difensori dei diritti umani commettono atti terroristici sotto la copertura della difesa dei diritti.
“La Repubblica islamica ha un sistema giudiziario basato su una moderna e aggiornata percezione del diritto legale e penale nel mondo”, ha dichiarato Larijani ai giornalisti a Teheran dopo un incontro con una delegazione svizzera guidata da Bernardo Stadelmann, il vice-direttore del Ufficio federale di giustizia e capo della divisione di diritto penale.
Tuttavia, molti Paesi non sono a conoscenza del problema, aggiungendo che i Paesi occidentali vedono il sistema giudiziario iraniano come simile a quello di alcuni Stati arabi del Golfo Persico, ma quando scoprono quanto sia complesso e avanzato il sistema giudiziario iraniano ne restano sorpresi.
“Abbiamo spiegato questi problemi durante l’incontro con la delegazione svizzera che ha condiviso buone esperienze”, ha aggiunto Larijani. “…nonostante il fatto che abbiamo il sistema giudiziario più moderno nel mondo islamico… e anche nella regione dell’Asia occidentale, siamo presi di mira soprattutto dai Paesi occidentali. Questo mentre i sostenitori autoproclamati dei diritti umani stanno commettendo atti terroristici sotto la copertura della difesa dei diritti umani”, ha concluso Sadeq Ardeshir Larijani.
di Redazione
